AN, DINGIR, DIN-GIR E DI-NGIR
Torno sul tema DINGIR su richiesta di un utente che mi chiede di chiarire alcuni suoi dubbi. Mi dice di aver letto su internet che il segno DINGIR scritto con la stella comunemente letta AN, e usata come determinativo per gli dei, non c' entra niente con DIN.GIR usato da Sitchin e tradotto come "puri delle aquile".
Intanto fughiamo subito un dubbio sulla traduzione di Sitchin. "Puri delle Aquile" non é una traduzione di Sitchin, anzi, non é una traduzione affatto.
Nel suo primo libro (Il pianeta degli dei) Sitchin parla del fatto che sia nella Bibbia sia nei testi mesopotamici molti personaggi e dei sono descritti mentre volano su "shem" e su "aquile".
Cita estensivamente la vicenda di Etana, e si chiede: "Cosa può essere questa 'Aquila'?" spiegando - con un paragone con la vicenda dell' Apollo e dell' allunaggio del 1969 - che Aquila potrebbe essere una terminologia utilizzata per le astronavi o i razzi.
Ma la traduzione che Sitchin da' del termine DINGIR, da lui traslitterato DIN.GIR, é invece: "I puri / giusti degli oggetti luminosi e appuntiti" o più esplicitamente "I giusti / puri dei razzi".
Ecco l' estratto originale:
The term was a two-syllable word: DIN.GIR. We have already seen what the symbol for GIR was: a two-stage rocket with fins. DIN, the first syllable, meant "righteous," "pure," "bright." Put together, then, DIN.GIR as "gods" or "divine beings" conveyed the meaning "the righteous ones of the bright, pointed objects" or, more explicitly, "the pure ones of the blazing rockets."
Chiarito questo, bisogna chiarire che DIN.GIR scritto da Sitchin é una scrittura sillabica senza numerali di omofonia, ma come dimostrato nel mio articolo Analisi del termine Dingir 2/3 la giusta traslitterazione sillabica dovrebbe essere DE2.NGIR2 dove DE2 rappresenta un segno indicato sillabicamente anche come DI (vengono chiamate "forme da modello o lessico", in inglese "by-forms") e *NG* sta ad indicare la lettera *Ĝ* usata comunemente nella notazione moderna in assiriologia. Dovremmo quindi scrivere DE2.ĜIR2, per facilità scriviamo DE2.NGIR2 proprio come scriviamo SANG anzi che SAĜ o SHUMU anzi che ŠUMU o ancora SHESH anzi che ŠEŠ.
Perchè lui scrive DIN.GIR e non DI.NGIR?
Può trattarsi di due possibilità:
1) un errore formale dovuto al fatto che esiste anche un segno che si legge DIN
2) un modo di rendere in 2 sillabe la scrittura a 3 sillabe DI-IN-GIR riportata in alcuni dizionari e sillabari accadici (come quello segnalato nel mio articolo, discusso da G. Maspero nel suo libro "Storia d' Egitto, Chaldea, Siria, Babilonia e Assiria")
Comunque sia, possiamo fare l' equivalenza: DI-IN-GIR = DIN-GIR = DE2-NGIR2
Ora dobbiamo discutere i significati dei vari termini.
DE2.NGIR2 unisce i seguenti significati:
- DE2 = "giudizio – giudice" e “dirigersi, essere corretto” (J. Prince: "Material for a Sumerian Lexicon")
- NGIR2 = “irrompere” e “illuminare, illuminante” (J. Prince: "Material for a Sumerian Lexicon") + "fulminare", da interpretare nel senso di "emettere fulmini" (A. Deimel: "Vocabolarium Sumericum") + "abbagliare / illuminare come un fulmine" (M.L. Thomson: "The Sumerian language: an introduction to its history and grammatical structure")
Dall' unione di queste due sillabe ed i loro significati abbiamo varianti di "I giusti / corretti / giudici che irrompono / illuminano / emettono fulmini / abbagliano come un fulmine", o, come dice Sitchin, "I giusti / puri degli oggetti illuminanti / appuntiti"
Quindi, tornando a monte, abbiamo stabilito che c' é relazione tra DIN-GIR e DI-NGIR (DE2-NGIR2) e che i significati danno sosteno alla interpretazione di Sitchin.
Rimane da stabilire se DINGIR rappresentato dalla stella e che viene comunemente letto AN ha una relazione le versioni sillabiche appena discusse.
Ovviamente la risposta é "SI", e ce lo conferma proprio il sillabario riportato da Maspero nel suo "History of Egypt, Chaldea, Syria, Babylonia, and Assyria Volume 3", da cui è tratta questa immagine (fare click sulla foto per aprire il documento).