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Posta dai lettori #7

In questo post voglio una email e un messaggio privato che ho ricevuto e che reputo molto interessanti per sviscerare alcuni aspetti della teoria degli Antichi Astronauti.


L' email é di Renato S. da Genova, il quale mi chiede, tra le altre cose: "Quanto pensi che l' essere ebreo abbia influito sulle ricerche di Sitchin? Pensi che sia in un certo qual modo stato condizionato da forze sioniste o comunque dalla comunità ebraica mondiale?"


A Renato risposto che sicuramente in qualche misura Sitchin é stato influenzato dalla sua origine etnica e dal suo credo personale, in effetti Sitchin fu membro della ZOA (Organizzazione Sionista Americana) con tutti i pro e contro. Il come considerare questa influenza però sta a noi. E' di dominio pubblico che io non provi nessuna simpatia verso le lobby ebraiche, ma al di fuori delle lobby esistono tantissime persone di questa comunità che hanno dato grandi contributi e di una umanità ineccepibile. Io stesso nella mia formazione nel campo dell' esoterismo mi sono avvalso della collaborazione e della conoscenza di svariate persone ebree, alcune delle quali son state per anni dei buoni amici. Sitchin ha sicuramente 'ceduto' alla sua condizione religiosa quando ha - in modo incomprensibile - prima identificato chiaramente Yahweh con Ishkur e poi invece lasciato prima il dubbio e poi esplicitamente asserito che Yahweh era un 'Dio' superiore che agiva TRAMITE gli Anunnaki. Ciò non ci deve fermare nella ricerca, e non deve far pensare che Sitchin abbia scritto cazzate o voluto sviare qualcuno. Ma nessuno é infallibile, nemmeno Sitchin. Si può comodamente prendere la sua ricerca e scartare le sue conclusioni che non paiono coerenti, senza invalidare la ricerca stessa.


Il messaggio privato invece, arrivatomi tramite Academia, é di Luisa di Cagliari.

Luisa mi chiede cosa penso del fatto che improvvisamente stanno spuntando come funghi autori 'alternativi' che per molta arte del loro lavoro prendono in prestito da Sitchin, Biglino, e altri. In particolare mi chiede il perchè (secondo me) il lavoro di Sitchin e di Biglino viene ripreso da tanti che però ne cambiano le conclusioni o addirittura cercano di invalidarlo mostrando le differenze tra le loro interpretazioni.

La domanda é interessantissima perchè Luisa pone una riflessione: come può essere valido il lavoro di entrambi se giungono a conclusioni diverse.


Riguardo al proliferare di autori, io penso che, a meno che non si scada nel New Age o nelle interpretazioni 'classiche' di tipo antropologico o metafisico, più ricercatori ci sono meglio é... starà poi a ognuno di noi scegliere quale filone ci é più congeniale e decidere a chi dare credito. Come sempre, il filtro é il lettore, che con la sua curiosità può decidere se prendere per oro colato o verificare di persona in qualche maniera quel che legge.

Riguardo al secondo punto, quello relativo alla validità degli studi, io penso che nessuno di noi ha vissuto all' epoca del sumeri o dei babilonesi, ed é dunque inutile ed impossibile cercare di stabilire, per esempio, cosa volessero raccontare quando hanno composto l' Enuma Elish (uno dei casi citati da Luisa). Quel che possiamo fare é analizzare i testi, e cercare di capire... quando due autori raggiungono due conclusioni differenti, sta a noi scegliere quale sia a noi più congeniale, tenendo in mente che potrebbe non esserci una sola risposta o che addirittura le due diverse conclusioni potrebbero incastonarsi.

Cosa intendo?

Nel mio articolo sull' Enuma Elish, ho mostrato come il mito si proietta in 3 scale: quella del sistema solare (creazione dei pianeti e del firmamento), quella terrena ma planetaria (creazione dei fenomeni osservabili da terra, sorgere e tramontare del sole e della luna, proiezione delle selle), e quella terrestre ma locale (creazione delle prime città e dei primi uomini).

Ma... c' é un grande "MA". Può non essere tutto.

Nella terza scala, quando gli Anunnaki lavorano sulla Terra prima che venga creato l' uomo, si dice che essi compivano delle opere di costruzione. E se l' interpretazione dell' Enuma Elish come costruzione di una serie di opere idrauliche (es: una diga -> firmamento) si inserisse in questo punto della 'terza scala'?


Invito sia Luisa che tutti voi a rifletterci su.


Aggiungo che ogni autore vede qualcosa di diverso, ma avendo letto molti del lavori di molti studiosi degli ultimi anni, posso affermare con sicurezza che a grandi linee, salvo alcuni particolari, il loro lavoro é perfettamente convergente, e, in un certo senso, contribuiscono tutti a creare una visione 'più grande' e generale della teoria.


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