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Questioni di parentela

Prendo spunto dalla domanda di un lettore ed amico di lunga data appassionato alla figura di Nergal, il quale tra l' altro ormai più di 8 anni fa mi fornì un bellissimo studio accademico di Stefano Seminara sulla figura di questo membro degli Anunnaki. Mi chiede come mai a seconda della regione o del periodo un dio risulti parenti di questo o di quell' altro dio, a volte addirittura scambiando i genitori, o in taluni casi addirittura la successione generazionale. Un caso che lui cita in particolare é proprio quello di Nergal, che risulta a volte figlio di Enki e a volte figlio di Enlil.

Ho già trattato la cosa ne Il fenomeno Nibiru volume 2, citando svariati casi e chiarendo le cose usando vari testi di periodi diversi, ma il motivo per cui queste differenze di attribuzione siano avvenute forse non si potrà mai sapere, a meno che non si ipotizzino due casi:


- nell' attribuire una parentela si vuole creare un carattere - positivo o negativo - per quella particolare figura;

- alcuni dei personaggi diversi che vengono attribuiti come parenti a quel dio sono in realtà gli stessi.


Abbiamo verificato nel tempo che entrambe le casistiche sono presenti nella letteratura mesopotamica, per esempio quando un personaggio é legato sia a Ninurta che a Ningirsu, é perchè queste due figure erano in realtà la stessa, semplicemente chiamata diversamente (quindi ecco soddisfatto il secondo caso), e quando invece Nergal viene definito come figlio di Enlil gli si vuole attribuire una certa caratteristica (ed ecco soddisfatto il primo caso): il rigore tipico enlilita.

Un altro caso lampante, che riguarda il dio Ishkur, é quello che lo vede passare da figlio di Enlil nella tradizione mesopotamica a figlio di Anu (e quindi fratello di Enlil) nella tradizione anatolica. In questo caso, fermo restando che Anu é il dio supremo, promuovere Ishkur a suo figlio significa dargli 'mandato' maggiore e renderlo degno di divenire una divinità di primo livello, e non solo una divinità locale. Solo così poteva assurgere a reggente del pantheon anatolico.


Ciò nonostante nei testi in cui nessuna attribuzione deve essere fatta, e cioè in quelli in cui non c' é necessità che quel particolare personaggio assuma un preciso carattere, le genealogie vengono fuori... come nel caso appunto di Nergal come lo si presenta nel mito del suo matrimonio / disavventura con Ereshkigal. Li dove Ea, che gli dà semplicemente dei consigli, lo chiama chiaramente "Figlio mio".




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