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Homo Sapiens già 300000 anni fa? Andiamoci piano

Mi é stato segnalato in privato un articolo di Scienze Notizie secondo il quale una scoperta fatta nella già nota cava di Jebel Irhoud, in Marocco, anticiperebbe di circa 100.000 anni la comparsa di Homo Sapiens e dimostrerebbe che all' epoca egli fosse già diffuso in tutta l' Africa.

La cosa mi é parsa da subito strana. Intendiamoci: una datazione di circa 300.000 anni fa si avvicinerebbe all' ipotesi fatta da Sitchin utilizzando il conto rigoroso degli shar (si veda il libro "Il pianeta degli dei"), ma al lato pratico andrebbe un po' in contrasto con quanto già sappiamo su Homo Sapiens.

Ho voluto allora cercare l' articolo originale, divulgato dal Max Plant Institute.

E' intitolato "The first of our kind" (Il primo del nostro genere) ed effettivamente parla del rinvenimento di un teschio, alcuni denti, ed alcuni attrezzi, nella cava marocchina.

L' articolo scrive testualmente:


"The finds are dated to about 300 thousand years ago and represent the oldest securely dated fossil evidence of our own species."


Non ci sarebbe dunque dubbio sul fato che 'i ritrovamenti' sono datati a 300.000 anni fa, anche secondo il M.P. Institute.


Ma bisogna andare avanti nella lettura per capire come stanno realmente le cose, perchè ci si imbatte nel solito tipico errore di interpretazione dei dati, un grave errore al quale il M.P. Institute non é immune.

Più sotto nell' articolo leggiamo che:


"To provide a precise chronology for these finds, researchers used the thermoluminescence dating method on heated flints found in the same deposits. These flints yielded an age of approximately 300 thousand years ago and, therefore, push back the origins of our species by one hundred thousand years"


Ed ecco cosa è successo: per datare i resti, si é usata la termoluminescenza, un metodo di datazione della pietra, su alcuni 'flints' ritrovati nello stesso luogo. Col termine 'Flint' (in italiano "Selce") si intendono dei depositi cristallini di silice che nel tempo vengono compressi e compattati.

L' età di 300.000 anni dunque non é del teschio, ma delle pietre silicee tra cui questo teschio é stato rinvenuto.


Per farvi capire cosa intendo, é come se noi ora morissimo in mezzo al Colosseo, e tra 3000 anni uno scienziato facesse l' analisi alla termoluminescenza alle pietre del Colosseo: scoprirebbe che quelle pietre avrebbero una età di 5000 anni (rispetto a lui, attualmente 2000 rispetto a noi) ed assegnerebbe anche ai nostri resti quell' età.


In realtà dunque non sappiamo niente dell' età del teschio marocchino, e niente permette di asserire che questo ritrovamento sconvolga la datazione attuale.



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