top of page

Rimani informato!

Ricevi una notifica per i nuovi post!

la telenovela del VA243

Confesso che inizio a sentirmi un po' imbarazzato dal quello che definirei 'il caso X'. Questo individuo che dal nulla, da qualche mese, si é messo in testa di cercare di confutare la teoria di Sitchin, si sta rendendo protagonista di discussioni che vanno sempre più scadendo nel ridicolo e che puntualmente si concludono con sue figuracce. Non sono nuovo a personaggi del genere, nel corso degli anni ho affrontato le critiche di non meno di 10 critici di Sitchin, tra i quali:

- Vito Di Paola (noto come Arthur MacPaul)

- Francesco Pastore di Eclisseforum

- Lorenzo Verderame

- Manuel Ceccarelli

- Ian Lawton

- Michael Heiser

- Stefano Panizza

- Bob Hafernick

- un gruppo di 'studiosi' su Consulenza Ebraica

I miei documenti sono online su Academia e su Scribd e tutti li possono leggere.

Nel caso di X però, al contrario dei casi precedenti, assistiamo ad un fenomeno diverso: mentre gli altri avevano loro argomenti originali degni di nota e di analisi (come nel caso di Ceccarelli, che, essendo un assistente di un professore, analizzava l' aspetto puramente linguistico della teoria di Sitchin), o riprendevano in genere le critiche di Heiser (il più rinomato critico di Sitchin), X cerca di mettere del proprio rielaborando critiche altrui e collegandole producendo un guazzabuglio spesso incoerente. In questa opera non agisce da solo, ma in compagnia di una serie di altri personaggi, tra cui Massimo Paleari (storico amante delle Ucronie - la qual cosa sarebbe esplicativa del suo odio verso Sitchin). Sono coadiuvati, in background, dal buon Ceccarelli che in effetti funge (non so se volontariamente o meno) un po' da mentore per il X.

Ricapitoliamo un po' le vicende dell' ultimo mese e mezzo:


Agli inizi di Aprile X tira fuori una nuova critica all' interpretazione di Sitchin del sigillo VA243: i famosi 11 pallini intorno al presunto Sole non sarebbero 11, ma 9, mentre 2 sarebbero scheggiature. A supporto di ciò porta il parere di un analista che ha avuto accesso per anni al sigillo originale, Joachim Marzahn. Non solo, sostiene che il sigillo esposto non sia l' originale. A supporto di ciò porta una immagine estratta da un libro tedesco. In quella occasione scrisse che avrebbe contattato Marzahn. Pochi giorni fa ha avuto la sua risposta, e credendo che Marzahn gli avesse dato ragione ha decretato invece la sconfitta della sua teoria: Marzahn conferma sia che il sigillo esposto é l' originale, sia che i pallini sono effettivamente 11 e non 9.

Una persona normale ed in buona fede cosa avrebbe fatto? Avrebbe detto: "Ok, mi sono sbagliato".

Invece X ha iniziato a sostenere che comunque aveva ragione lui perchè secondo Marzahn il sigillo VA243 non mostrava il sistema solare. Ma non era questo l' argomento della critica, era l' autenticità del sigillo e il numero di pallini intorno al presunto sole.

Tutta la vicenda é trattata da me in un post dedicato: Grande conferma sul VA243.

Passato questo, sbuca il compare Massimiliano Paleari (nota: vedere EDIT a fondo pagina) che riassume una serie di critiche già trite e ritrite... X almeno aveva trovato qualcosa di originale, invece Paleari non fa altro che prendere le vecchie critiche di Heiser e Panizza, alle quali ho risposto nel 2009, nel 2012, nel 2013, mettendo online la mia ultima versione del documento: Analisi delle critiche alla interpretazione di Sitchin al sigillo VA243, un documento che riassumeva tutte le critiche orientate verso questo sigillo fino al 2013.

Leggiamo insieme le critiche di Paleari:


PRIMO : La distanza tra la "Terra" e la "Luna" è abnorme, uguale se non superiore a quella che separa i "pianeti" tra loro. SECONDO : La distanza dei "pianeti" dal "Sole" non è nemmeno lontanamente congruente ad una rappresentazione realistica. "Giove" ad esempio sembra più vicino al "Sole" della "Terra", quando invece sappiamo che è molto più lontano! TERZO : Qualcuno potrebbe obiettare, in relazione alla mia osservazione sopra, che i Pianeti sono disposti in ordine circolare. Ma anche così vi sono delle incongruenze. Ad esempio perchè la "Terra" è collocata tra "Mercurio" e "Marte" quando in realtà non è così? QUARTO : Non vi è alcuna traccia grafica degli "anelli" di "Saturno". QUINTO : Le stesse dimensioni dei "Pianeti" non sono congruenti. "Giove" è rappresentato più piccolo di "Saturno" quando invece è il contrario. SESTO : Non vi è traccia delle altre "Lune" presenti nel nostro sistema solare. SETTIMO : Immaginiamo pure che l'artista non abbia voluto riprodurre una rappresentazione realistica del nostro "sistema solare". Ma allora in questo caso la "Luna" terrestre a rigor di logica avrebbe dovuta essere riprodotta grande quasi quanto il "Sole" al centro. OTTAVO : La considerazione che taglia la testa al toro. Anche un ragazzino normodotato con conoscenze astronomiche e di fisica scolastiche si rende conto che l'irrompere di un pianeta delle dimensioni di Nibiru tra Marte e Giove provocherebbe sconvolgimenti tali nel nostro sistema solare da spazzare via la vita sulla Terra. CONCLUSIONI PERSONALI : Sitchin ha torto da vendere... e infatti lo ha venduto eccome (milioni di copie di libri in tutto il mondo).


Queste critiche erano talmente abusate già anni fa, tanto che produssi addirittura una 'versione per principianti' del mio lunghissimo documento in lingua romena su commissione di un sito di ricerca di studiosi romeni, per coloro che non volessero leggere tutte le oltre 25 pagine. Si chiamava: Explicatii sumare referitoare la sigiliul VA243. In poche righe rispondevo a tutte le obiezioni.

In sostanza le critiche si basavano, come potete leggere, sul metodo rappresentativo degli oggetti 'stellari' nel sigillo e la discrepanza con la situazione reale. Tenetelo ben presente perchè tra poco servirà.

Nel frattempo, vengo a scoprire che l' immagine che X aveva utilizzato per 'dimostrare' la tesi che citava Marzahn relativa ai 9 pallini + 2 scheggiature, era stata da X saggiamente tagliata per un motivo ben preciso: proprio quell' immagine, la cui didascalia lui voleva utilizzare per smentire Sitchin, non faceva altro che confermarlo senza nemmeno citarlo. Ho riassunto la cosa in un post su Facebook QUI. Il libro da cui era tratta riportava l' immagine intera dove l' autore aveva segnato i pianeti del sistema solare, con la differenza che aveva inserito Tiamat anzi che Nibiru, e aveva cercato di identificare Apsu in un pallino che compare poco lontano dal dettaglio in questione. X aveva completamente rimosso la parte sconveniente dell' immagine. Non solo: non conoscendo il tedesco, non si era accorto che la didascalia parlava proprio di 'un sistema eliocentrico con 11 pianeti'.

Nuovamente: X avrebbe dovuto incassare il colpo, chiedere scusa, ammettere la sconfitta, e sparire.

Questo anche in virtù del fatto che perfino il buon Ceccarelli aveva ammesso l' errore, e che i pallini erano effettivamente 11.

Invece no.

X torna a farneticare proponendo una nuova analisi in due parti:

- la prima riprende le critiche di Heiser, già risposte, sulla rappresentazione del Sole nella glittica mesopotamica

- la seconda cercando di mettermi in ridicolo per un mio 'gioco' che li sfotteva.


Si perchè avantieri ho fatto un esperimento: ho preso il ragionamento di Heiser, X, e Paleari, e lo ho applicato alla placca che la Nasa ha messo nelle sonde Voyager. Ne é uscito un divertente post su Facebook che non deve essere andato giù, ma nel quale non facevo altro che prendere le osservazioni fatte come critiche al VA243 interpretato da Sitchin e rivolgerle alla placca Nasa. In sostanza sfottevo il modo di ragionare di questi critici per cercare di dimostrare, alla loro maniera, che la placca non rappresentava il nostro sistema solare.

E' ovvio che la placca rappresenti il sistema solare, una raffigurazione artistica, esattamente come il VA243, ma quel che volevo dimostrare é che se Heiser, X, Panizza, Paleari, non credono alla identificazione del VA243 col sistema solare, per la valenza delle stesse critiche non avrebbero nemmeno dovuto credere che la Nasa voleva rappresentare il sistema solare.


Invece:

- da una parte Sansoni interviene sulla pagina Facebook per specificare: "Alessandro Demontis, però nella "placca" della Nasa le dimensioni rispettive dei pianeti sono coerenti e gli anelli di Saturno sono rasppresentati" (quando invece le proporzioni non sono coerenti, perchè i presunti Mercurio, Venere, Terra Marte e Plutone sono mostrati della stessa grandezza, mentre sappiamo che non é così, e io ho menzionato gli anelli di Urano che non son presenti, non di Saturno)

- dall' altra parte X scrive un nuovo post leggibile QUI che ora andiamo ad analizzare.


E' il solito discorso "il Sole non é il Sole", nato con Heiser, riutilizzato da Lawton, poi da Panizza, e ora da X e soci.

X parlando del Kudurru di Susa dice:


Un raffronto teso a dimostrare qualcosa va innanzitutto eseguito in un ambito di reperti appartenenti allo stesso periodo e non tra periodi molto distanti fra loro. Peggio ancora è se la trasmissione delle eredità culturali è avvenuta attraversando più fasi di culture intermedie. Il VA 243 è di periodo accadico ed è databile attorno al 2500-2300 a.C., mentre il Kudurru maldestramente utilizzato per dimostrare la presenza di un Sole privo di linee ondulate è di periodo Kassita ed è datato attorno al XII secolo, ossia al 1100-1200 a.C. Si tratta dunque di due oggetti provenienti da periodi enormemente distanti fra loro, sia temporalmente, sia culturalmente, sia iconograficamente.


Non é proprio così: la critica secondo la quale il Sole non é il Sole sostiene che nell' arte mesopotamica c' é sempre stata la classica rappresentazione del Sole. Tutti i critici, compreso X, hanno sempre detto: nel VA243 non c' é il Sole perchè non é la rappresentazione 'classica' del Sole, e hanno tirato fuori sempre e solo la rappresentazione più usuale. Pertanto sono stati loro a non aver mai introdotto il tema della differenza culturale e temporale, quando hanno detto che il Sole era sempre rappresentato in una maniera. La mia risposta ha sempre dimostrato che esistono almeno altre 3 (ma io ne ho contate 5) rappresentazioni meno usuali ma attestate. Attestate ovviamente non da me, ma da musei, docenti, libri etc. Una tra queste é proprio quella del Kudurru.

X continua:


Osservando il Sole raffigurato nel Kudurru, si nota che esso è composto da due stelle a quattro punte ciascuna, una sovrapposta all'altra, con uno sfalsamento tale da mostrare tutte e otto le punte risultanti. Questa iconografia di due stelle sovrapposte non trova alcuna corrispondenza nella stella del VA 243, per cui non è associabile ad essa in alcun modo.

Le differenze tra la raffigurazione della stella del VA 243 ed il modo di raffigurare il Sole nelle sue diverse forme conosciute ci sono tutte. Se si osservano le caratteristiche della stella del VA 243, si nota che esse differiscono nettamente sia dal Sole classicamente raffigurato con le linee ondulate trasversali, sia da quello di un millennio più recente di epoca Kassita. La stella del VA 243 è a sei punte ed ha un corpo centrale marcatamente convesso (concavo nella matrice del cilindro). In questo caso, come afferma il prof. Joachim Marzahn, non esistono raffigurazioni del Sole in tutta la Mesopotamia in cui il corpo centrale ne risulti convesso (immagino che il prof. Marzahn si sia riferito ai sigilli cilindrici): questo tipo di raffigurazione è tipica della stella di Ishtar (Inanna). In merito, questo è ciò che afferma il Curatore Capo dei reperti mesopotamici del Museo Pergamon di Berlino, nella risposta che mi ha inviato privatamente:

“[…] In addition, the ornament in the middle cannot represent the sun, because although this is given by a star with a central drill hole, in the entire Mesopotamian symbolism the sun is reproduced only by a simple flat disc - unlike the moon (sickle) and for example the star of the goddess Ishtar. […]”

“[…] In aggiunta, l’ornamento al centro non può rappresentare il Sole, perché sebbene questo è dato da una stella con un foro centrale, nell’intero simbolismo mesopotamico il Sole è riprodotto solo da un semplice disco piatto – a differenza della Luna (falce) e per esempio della stella della dea Ishtar […]”.


Purtroppo per loro, ad identificare come Shamash / Il Sole la figura in esame nel Kudurru non é Demontis, ma il sito Ezida della studiosa svizzera Carmen Asensio, laureata in Linguistica e Civiltà Mesopotamiche e Storia delle Religioni dell' università di Ginevra. Se X pensa che la sua analisi sia sbagliata dovrebbe contattarla e farsene spiegare l' origine. Io per ora continuo a ritenerla valida, specialmente in virtù del fatto che ho mostrato altri 3 tipi almeno di rappresentazione, oltre a quella del Kudurru.

Il mio discorso infatti é rivolto a dimostrare una cosa: che non esiste una sola rappresentazione del sole, ma che ce ne erano varie, tra le quali una più utilizzata. Mai ho affermato che la stella sul Kudurru di Susa fosse uguale a quella del VA243 e mai le ho associate, quindi X quando scrive: "Questa iconografia di due stelle sovrapposte non trova alcuna corrispondenza nella stella del VA 243, per cui non è associabile ad essa in alcun modo" O non ha letto i miei documenti, O deve avere qualche problema che gli impedisce di comprendere quel che legge. X inoltre dovrebbe evitare di citare ancora Marzahn, l' ultima volta gli é costato una figuraccia.


Non contento, X si dedica ai medaglioni trovati nell' E.Babbar, il tempio di Shamash.


Ricordiamo altresi che, secondo Demontis, il medaglione (Figura 2) ritrovato nel tempio di Shamash a Sippar sarebbe l’ennesima dimostrazione di un Sole privo di raggi. Peccato che esistono medaglioni (Figure 3 e 4) esposti al Museo Rockefeller di Gerusalemme che evidenziano che, se si voleva raffigurare il Sole, le linee ondulate venivano apposte.


Cioè secondo X siccome in alcuni medaglioni le onde ondulate ci sono, i medaglioni dove non ci sono non possono rappresentare il Sole. Ragionamento assurdo (Nota: vedi EDIT a fine pagina) secondo me; come dire: siccome in una macchina é possibile mettere il condizionatore, se non c' é non é una macchina.


Ancora X:

Insomma, questo sarebbe il modo in cui Demontis avrebbe dimostrato, a sua detta, che la stella del VA 243 sarebbe il Sole.


Ehm non proprio... Demontis ha dimostrato che nel VA243 c' é il sole perchè ogni critica che sostiene che non lo sia é risultata sbagliata. In mancanza di altre interpretazioni attendibili, la versione di Sitchin (da me convalidata) rimane in piedi.


E chiudiamo con la seconda parte del post di X:


Veniamo or ora a sapere che, non sapendo più a cosa attaccarsi per difendere l’insostenibile, il Demontis ha cercato di dimostrare che il Sole senza raggi presente sulla "Placca del Pioneer" (Figura 6), sarebbe l’ennesima dimostrazione che la stella del VA 243 è il Sole, poiché anch'esso senza raggi, e che la dislocazione uniforme della sequenza dei pianeti ivi incisa, dimostrerebbe parimenti che gli undici fori presenti sul sigillo sarebbero i pianeti del sistema.



Ancora sbagliato: quel post aveva una sola funzione: prendere le critiche mosse al VA243 e applicarle alla placca della Nasa. E' ovvio che la placca rappresenti il sistema solare e sia una sua raffigurazione artistica, esattamente come il VA243, ma quel che volevo dimostrare é che se Heiser, X, Panizza, Paleari, non credono alla identificazione del VA243 col sistema solare, per la valenza delle stesse critiche non avrebbero nemmeno dovuto credere che la Nasa voleva rappresentare il sistema solare.



Come dicevo all' inizio di questo lungo post, mi sento un po' imbarazzato, mi sento come se stessi accanendomi contro una persona che non ha la cultura e la capacità di difendersi. Forse sarebbe più facile ignorare questo individuo, ma che devo fare se questo individuo cerca di mettere in ridicolo anni di studio e poi non si rende nemmeno conto che a rendersi ridicolo é lui?

In che altro modo dovrei farglielo capire?


Concludo con questa immagine, rappresentante Shamash in un sigillo conservato al Louvre.

Non perchè serva ai fini di questo post, ma perchè rappresenta secondo e la più bella ed elaborata raffigurazione di Shamash / Il Sole. E che sia il Sole non lo dico io, lo dice il Museo del Louvre.




EDIT: l' articolo é stato modificato per correggere un errore, infatti erroneamente avevo attribuito i punti di critica a Max Sansoni mentre erano di Massimiliano Paleari. A Sansoni le mie scuse per averlo nominato senza motivo. Non avendo lui preso parte alla diatriba mi ha chiesto di rimuovere il suo nome, e così ho fatto. Inoltre ho modificato l' articolo in una frase da "ragionamento degno di un opossum" a "ragionamento assurdo" ritenendo, a mente fredda, che la persona a cui era rivolta si sarebbe potuta ritenere offesa, il che non era nella mia intenzione.


Nota: X é un critico di Sitchin che scrive in pubblico le sue critiche ma non vuole che il suo nome compaia. Mi ha chiesto in privato di togliere il suo nome, e siccome nome o non nome il discorso poco cambia, non ho nessun problema ad accontentarlo.





 Post recenti
Ricerca per tag
Segui su facebook
  • Facebook Classic
Archivio blog
bottom of page