Come ci vedono gli 'antichi astronauti'?
Quella del titolo é una domanda che in passato, quando ero molto più attivo di adesso nella divulgazione della teoria degli antichi astronauti, mi é stata rivolta spesso. Come se l' aver studiato, cercato, considerato, potesse anche rendermi capace di entrare nella loro mente e concepire in che maniera potrebbero giudicarci - bene o male - dopo tutti questi millenni di storia della nostra civiltà.
Ebbene in effetti nel 2009 ci pensai anche io, e in un mio vecchissimo blog su Libero buttai giù qualche riga che mi ero perfino dimenticato.... l' ho ritrovata oggi per caso, e volevo condividerla con voi.
E' una sorta di monologo immaginario di un 'antico astronauta' rivolto a voi umani.
Certo che voi umani siete proprio strani... vi abbiamo lasciato nel corso di millenni centinaia di segni della nostra esistenza, e non ve ne siete mai accorti... li avete attribuiti a chissà quali vostre civiltà del passato, quelle che noi abbiamo creato, senza saper nemmeno leggere i segni... senza conoscere la vostra storia. Avete definito coincidenze chiari segnali universali matematici e astronomici che abbiamo impresso nel vostro terreno... Potrei citarvi Giza, Teoutihuacan, Angkor, Sinai, Balbeek, Stonehenge, Nazca, Yogonumi, Chichen Itza, Ur, Babilonia, Troia... tutti posti in cui abbiamo convissuto assieme ai vostri lontani antenati... e voi vedete solo misteri a cui avete paura di cercare la spiegazione. Peggio, quei pochi tra voi che riconoscono la nostra mano sul vostro pianeta, li chiamate 'visionari' o 'pazzi'. Quei pochi che nel corso della vostra storia hanno propagandato e diffuso il nostro messaggio, li avete chiamati 'profeti' o 'infedeli' a seconda che il messaggio che proclamavano vi piacesse oppure no. Ma non li avete mai realmente ascoltati. Avete le nostre effigi, lasciate dai vostri antenati su nostro ordine, e vedete in esse solo raffigurazioni di un immaginario e antico inconscio collettivo. Avete davanti agli occhi le immagini incise del nostro incontro con le vostre civiltà, e li chiamate 'simboli'. Avete i racconti tramandati da chi ci ha conosciuti millenni fa e li chiamate 'miti' o 'leggende'. Eppure avete anche un famoso detto che recita: 'le leggende hanno una base di verità'. Anche ora, dopo millenni, avete quasi raggiunto il grado di conoscenza che vi porterebbe a svolgere in altri mondi il compito che noi abbiamo svolto nel vostro (un altro vostro detto recita: 'la storia si ripete') eppure preferite perdervi nei vostri problemi guardando il dito che indica le stelle, ma non le stelle. Vedete le nostre navi che vengono a testimoniare la nostra vicinanza, e le negate. Sono secoli ormai che, quando vi osserviamo, pensiamo: 'possibile che abbiamo davvero fallito?'