Il diluvio dal lato scientifico
In un lunghissimo saggio scritto nel 2009 ed inserito nei miei libri 'Mille cose nascoste', 'Nibiru e gli Anunnaki', e 'Il fenomeno Nibiru vol.1', parlai del Diluvio Universale dal punto di vista mitologico riportando una serie di estratti che mostravano come il mito di un 'diluvio' o di una inondazione fosse presente in varie culture sparse un po' in tutto il globo. L' articolo originale, nonostante dichiarato nel titolo, non affrontava esplicitamente la cosa dal punto di vista scientifico; provai a porre rimedio nel primo volume di 'Il fenomeno Nibiru', toccando l' argomento superficialmente. Penso sia ora di colmare questa lacuna e di approfondire l' aspetto puramente scientifico dell' argomento.
Chiarito che non si trattò esattamente di un diluvio, ma dello slittamento di una parte della calotta antartica con conseguente scioglimento dei ghiacci ed aumento dei livelli marini, ne consegue che questo aumento, modificando le temperature globali dell' emisfero sud e variando il tasso di salinità oceanico - e di conseguenza le correnti -, generò una serie di tempeste e di tsunami che rimasero nella memoria collettiva come piogge torrenziali, da cui il mito del Diluvio. Le tracce scientifiche di questo fenomeno ci vengono da tantissimi studi, ma bisogna inquadrare per bene il fenomeno. Il globo subiva già da qualche millennio una variazione di temperatura, che si manifestava in alcune zone con siccità, ed in altre con un aumento della piovosità a causa dell' aumento di umidità. Al Polo Sud, responsabile dell' evento globale, già da qualche millennio si verificava un assottigliamento dei ghiacci, con conseguente produzione e deriva di iceberg, fino a quel periodo chiamato 'last glacial minimum' nel contesto del quale possiamo identificare l' evento maggiore risalente a circa 13.000 anni fa. Questo è confermato indipendentemente da vari studi che riguardano sia la salinità oceanica, sia l' assottigliamento della coltre di ghiaccio, sia l' andamento dei livelli marini. Due studi che reputo particolarmente utili ai fini di questa conferma vengono da ricostruzioni elaborate per indagare sul fenomeno del Global Warming.
Lo studio: "Millennial-scale variability in Antarctic ice-sheet discharge during the last deglaciation" pubblicato nel 2014 analizza il contributo all' aumento dei livelli oceanici da parte del ghiaccio antartico nell' ultima glaciazione. Tra le varie analisi contenute, ci viene detto che circa intorno al 12600 a.C. iniziò il maggior contributo a causa di smottamenti di ghiaccio verso l' oceano.
L' articolo pubblicato su NoTriksZone sempre nel 2014 ed intitolato "Holocene Cold Spells Brought Drought And Famine…Sea Levels Were Often Much Higher Than Today", che esamina gli studi di Ed Caryl ("A Short History of the Human Race The Climb Out Of The Ice Age"), ci illustra l' andamento dei mari e delle temperature negli ultimi 21.000 anni, confermando circa 13.000 anni fa (11.000 a.C.) un' impennata di entrambi i parametri. Questo studio é importante perchè contiene, in particolare, un grafico che menziona l' inondazione del Golfo Persico, che riguarda molto da vicino la teoria di Sitchin. Pur se nel grafico l' inondazione del G.P. é fatta iniziare intorno agli 11.500 anni fa, quindi intorno al 9.500 a.C., nella serie di immagini di ricostruzione specifica del Golfo Persico, basata sugli studi di Jeffrey Rose, l' inondazione é fatta risalire già a 14.000 anni fa, cioè circa il 12.000 a.C.
Questo fenomeno riguardante il Golfo Persico é stato trattato da vari studi, con datazioni che oscillano di circa 1500 anni intorno all' 11.000 a.C., un discreto margine di errore; alcuni di questi sudi sostengono che l' evento modificò a tal punto la geografia della zona che l' assetto definitivo delle coste si ebbe soltanto intorno ai 6000 anni fa!
Sarebbe in effetti da stupidi pensare che un fenomeno così grandioso e massiccio come lo slittamento di una parte della calotta polare si risolvesse in pochi mesi, come normalmente raccontato dai miti. L' evento maggiore, quello ricordato come 'Diluvio', deve aver avuto un suo apice, dopo il quale, pian piano, la situazione evolveva nel corso di secoli, forse millenni, ridisegnando le mappe. E' anche questo il motivo per cui nel Golfo Persico si evolvevano, fino a circa il 5000 a.C., solo poche culture che si adattavano di volta in volta a vivere in villaggi costruiti e ricostruiti a seconda di come i movimenti marini ridisegnavano le coste. La fine del periodo di variazioni, stimata intorno ai 6000 anni fa, fu forse il fattore che permise, a Sumer, l' improvviso sviluppo della civiltà.
L' immagine qui sotto mostra, secondo me, il primo brusco innalzamento di temperatura dovuto, circa 13.000 anni fa, allo scioglimento della calotta. Una imponente massa di ghiaccio si sciolse, causando un aumento di circa 3° al quale, comprensibilmente, seguirono una serie di aggiustamenti.