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Indagine su Gobekli Tepe - pt. 1

Ci si é spesso interrogati sulla singolarità del sito di Gobekli Tepe, sui suoi monoliti decorati, sulla sua datazione, e mi son sentito chiedere più volte come si incastona questo luogo nella teoria di Zecharia Sitchin. Egli non ha mai espressamente parlato di questo luogo, che evidentemente era rimasto al di fuori del suo campo di studi, essendo venuto alla ribalta solo a partire dal 2005 (anche se gli scavi iniziarono nel 1995, fino al 2005 non ci furono grosse documentazioni disponibili, e solo con il passaggio delle competenze all' Università di Heidelberg si ebbero le prime importanti pubblicazioni complete). Nonostante ciò, staccandosi dalla boriosa e ridicola visione ortodossa che vedrebbe il sito un 'tempio', Gobekli Tepe sembra confermare tutto quando Sitchin ha accennato sulla ripresa della civiltà post-diluviana; non solo, Gobekli Tepe é solo l' ennesimo caso di scoperta archeologica che conferma tempi e luoghi individuati da Sitchin nella sua ricostruzione storica di come la civiltà si diffuse nel medio oriente particolarmente nei primi millenni dopo il diluvio, che egli data a circa l' 11.000 a.C.


Ma prima di parlarne approfonditamente, reputo sia corretto dare al lettore qualche nozione sul sito, così come é inquadrato dagli accademici, in modo che possa ben realizzare il contesto in cui ci muoveremo.

La storia di Gobekli Tepe inizia negli anni '60 del XX secolo, quando fu scoperto da alcuni archeologi di un team congiunto dell' Università di Istanbul e dell' Università di Chicago; questi, videro che dalla collina in cui il sito é situato, sporgevano dei cumuli di pietra calcarea che inglobavano delle strutture di pietra: liquidarono il tutto come un ipotetico sito medievale abbandonato e lo ignorarono, compilando un rapporto standard di missione.

Questo rapporto nel 1994 arrivò alle mani di un archeologo tedesco, Klaus Schmidt del German Archaeological Institute, il quale stava conducendo una campagna di valutazione dei siti antiche turchi; Schmidt decise dunque di recarsi sul posto e, come gli piace sempre ricordare, "appena lo vidi capii che c' era qualcosa di straordinario sotto tutto quel calcare".

Gli scavi a Gobekli Tepe portarono alla luce una serie di cerchi fatti di pietre e monoliti verticali, alcuni alti fino a 6 metri. [fig. 1] I cerchi si presentano in realtà come delle strutture aperte che ricordano molto una lettera C, realizzate con muri di pietra costruiti molto grezzamente ma con una trama molto fitta; a distanza quasi regolare, in questi muretti, sono inseriti dei monoliti ben lavorati alti svariati metri, alcuni recanti figure geometriche, animalesche e antropomorfe. Sono presenti anche dei monoliti a forma di T, alcuni di questi recano pittogrammi e immagini di animali. [fig. 2]

Si trattava di una scoperta sensazionale, e il sito fu subito bollato, come spesso succede, come un 'sito sacro' e venne pubblicizzato come "il tempio più antico del mondo".

Già Schmidt però, il quale aveva prospettato una datazione intorno al 10.000 a.C., nella foga della divulgazione (e forse per rendere la cosa ancora più sensazionale) disse che "gli abitanti di questa zona erano dei foraggeri a quel tempo, vivevano in piccole comunità o gruppi di una dozzina di persone, non avevano struttura sociale, e andavano a procurarsi il cibo come meglio potevano". Secondo Schmidt dunque, già nel 1995 era straordinario ed inconcepibile il come queste persone potessero aver costruito un sito del genere. Il mistero di Gobekli Tepe, insomma, non é risolvibile: come in tantissimi altri casi ci viene detto che rozzi e disorganizzati cacciatori e raccoglitori, che usavano pietre appuntite (spesso anche male) per cacciare e tagliare l' erba, non si sa per quale motivo concepirono, progettarono e realizzarono strutture stupefacenti con pietroni pesanti svariate tonnellate.

Mi devo correggere: nel caso di Gobekli Tepe il perchè in teoria lo sappiamo... fu lo stesso Schmidt a dirci che "Gobekli Tepe era un monumento al sacro dove i morti venivano asciati all' aperto a disposizione degli avvoltoi".

La tesi era che i corpi venissero lasciati in preda ad avvoltoi che e straziassero i corpi, in modo che la loro anima potesse andare in cielo. Volete sapere da dove viene questa folle idea? Da un monolito in cui é rappresentato un uccello simile ad un avvoltoio, vicino alla cui ala c' é una 'palla' interpretata come una testa umana, e poco più a destra un corpo umano tagliuzzato capovolto. [fig. 4]. E questa, signori, é la tesi ancora sostenuta anche dai siti e magazine di divulgazione, quali il National Geographic, il quale però per correttezza fa notare che la composizione del sito - per la sua mancanza di case o altre strutture che indicassero vita e attività sociali - resta anomala per la funzione di 'tempio del villaggio' che Schmidt gli attribuì. Altresì la datazione di Gobekli Tepe non é mai stata spiegata in modo soddisfacente.


La nostra idea, invece, é che Schmidt abbia preso una cantonata bella e buona, e che Gobekli Tepe sia da inquadrare nella teoria di Sitchin non come monumento religioso, ma come luogo con importanza astrologica o calendariale. Su questo punto torneremo in un prossimo articolo, qui voglio invece ricollegarmi al discorso relativo la particolare posizione del sito e come si incastra nel percorso di 'formazione delle civiltà' in epoca post-diluviana. Per capirci bene dobbiamo fare mente locale di come Sitchin ricostruisce la storia.

Approdato Ziusudra / Noè sul monte dopo il diluvio, monte che Sitchin identifica con il biblico Ararat (cerchio rosa sulla mappa in fig. 3), gli dei iniziano a rendere abitabili le terre e portano all' uomo i primi segni di civiltà, donandogli prima il grano e le bestie, e poi nel corso dei secoli rendendoli capaci di seminare ed arare, ed anche di allevare il bestiame da soli. In sostanza successivamente al 10.500 / 10.000 a.C. inizia a diffondersi prima l' uso delle bestie e dei cereali non addomesticati, e poi si hanno le prime fasi di addomesticamento sia dei cereali che delle bestie. Logicamente, muovendoci dall' Ararat (confine tra Turchia ed Armenia) verso la Mesopotamia, che fu millenni dopo la culla della prima civiltà propriamente detta, il passaggio geografico era obbligato attraverso la parte più settentrionale della catena del Zagros, che divide Iran, Iraq, Turchia e Siria (linea rossa in fig. 3). Attraverso questo passaggio la pre-domesticazione arrivò nella parte più alta dell' Iraq, e tramite la Siria nel Libano giù fino ad Israele (linea verde in fig. 3). La scienza ci ha confermato da pochi anni che i più antichi segni di utilizzo di cereali non domesticati a noi rimasti (ma ciò non esclude che possano esserci di precedenti ancora non ritrovati) si trovano proprio nella parte nord di Israele - appena sotto Jericho - e risalgono a circa il 9500-9000 a.C. (ne scrivo nel mio libro: Il fenomeno Nibiru vol.1 II edizione). Il tragitto dunque sembra confermato.... ma in tutto questo come si colloca Gobekli Tepe? La particolarità di questo sito é la sua datazione. Stimata da Schmidt a circa il 10.000 a.C., il sito sembra invece essere risalente a circa il 9500 a.C. e dovette essere abbandonato, probabilmente, al più tardi intorno all' 8000 a.C.; saremmo quindi in piena fase di 'discesa' dall' Ararat e diffusione della pre-domesticazione.

E dove si trova Gobekli Tepe? Nella mappa in fig. 3 é evidenziata dal cerchio blu: si trova proprio nella parte più ad ovest della mezzaluna a nord della catena del Zagros, perfettamente lungo il trafitto che dall' Ararat poteva portare verso le terre di Libano e Giordania. Sembrano dunque evidenti: - la coerenza tra le datazioni e i luoghi dati da Sitchin con quelle fornite dalla scienza moderna - l' appartenenza di Gobekli Tepe ad un piano di stanziamento e progressiva diffusione che abbraccia un periodo di tempo delimitabile tra il 10.000 e l' 8000 a.C., datazione che corrisponde all' effettiva introduzione della domesticazione sia dei cereali che degli animali.


Infatti ancora oggi, a parte le strutture vicine all' antica Jericho, i più antichi e più consistenti reperti di cereale grezzo si trovano vicino a Tiberiade, sul Mare di Galilea, a soli 90km appunto da Jericho.


Fin qui abbiamo incastrato Gobekli Tepe nel percorso storico ricostruito da Sitchin, ma rimangono comunque aperti due problemi:


- da chi fu costruito il sito?

- che funzione aveva?


A queste due domande risponderemo, o cercheremo di rispondere, nella prossima parte di questa indagine.







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