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I figli dimenticati di Enki ricordano... pt. 2 di 3

L' espressione "i figli dimenticati di Enki" mi venne spontanea anni fa quando preparavo la parte genetica del primo volume di "Il fenomeno Nibiru"; stavo cercando materiale riguardante l' affinità e la diversità genetiche tra le varie popolazioni africane rimaste allo stato brado, spinto da una domanda: cosa ne é stato di quei gruppi di popoli africani che non furono 'selezionati' per quella che io definirei la "missione E.Din", cioè il trasferimento di alcuni dei 'Lulu' dal sud dell' Africa (dove erano stati creati) al Medio Oriente? Era possibile che fossero stati lasciati li volutamente, o erano solo stati dimenticati?

In modo particolare mi interessava trovare riscontri della loro storia genetica negli ultimi 10.000 anni, periodo nel quale dall' Eurasia occidentale ci son stati svariati spostamenti in altre zone del globo, compresa l' Africa.


Circa 3000 anni fa una grossa ondata di Euroasiatici dell' ovest (tutto il tratto tra l' Italia e la Spagna) si mosse verso l' Africa; inizialmente si pensava che questi spostamenti avessero interessato solo le zone a nord ed ad est del continente africano, ma recentemente, studi sul popolo Yoruba, hanno mostrato che anche in loro é presente una porzione di Neanderthal, situazione possibile soltanto ammettendo un ritorno europeo verso la costa occidentale africana.

Quando nel 2014 venne ufficializzata la scoperta (ribadita ed approfondita poi nel 2015) di dna Neanderthal tra gli Yoruba, mi venne in mente tutto il discorso sui mix di popolazioni che mi era stato fatto dalla mia amica Karièta, proveniente da Lomè, capitale del Togo, la quale era di etnia Ewe. Lei ribadiva che gli Ewe erano in origine 'pre-Yoruba', intendendo che in origine le due etnie erano una sola e che la differenziazione culturale e linguistica avvenne successivamente allo spostamento di un gruppo di Yoruba dalla Nigeria al Togo. Un popolo che si divide in due, insomma. I due popoli hanno avuto storie diverse, religioni simili, con nomi di divinità ed eroi diversi, con storie diverse, come se gli Ewe e gli Yoruba avessero voluto distanziarsi culturalmente.

Quando successe? Proprio circa 3000 anni fa. Ufficialmente infatti la popolazione Yoruba diventa tale nel X secolo a.C., dunque il popolo Ewe dovette separarsi dal gruppo originario comune circa un secolo prima. La cultura Yoruba nei millenni é cambiata di poco, e così quella Ewe... se é vero che adesso sia in Nigeria che in Togo possiamo trovare civiltà avanzate, é comunque vero che queste sono relativamente recenti, diciamo cresciute negli ultimi 1500 anni, e in quelle regioni troviamo ancora gruppi che vivono secondo le regole societarie delle vecchie tribù del I millennio a.C.


Fanno forse parte, anche loro, dei 'figli dimenticati' di Enki? La risposta, a mio avviso, é SI. Non solo la lingua Ewe mostra caratteristiche molto simili a quelle sub-sahariane, di molto distanti da quella sumera e dalle varie lingue semitiche e indoeuropee, ma il loro corpus mitologico e religioso è talmente elementare da apparire molto più vecchio di quelli mediorientali.

Se questo può sembrare un controsenso, fermatevi a pensare a questo fatto: i 'figli dimenticati' hanno conosciuto gli Anunnaki nel primo e antichissimo periodo, sono rimasti poi indietro mentre un gruppo veniva selezionato e portato a nord. Ciò ha prodotto due condizioni importanti:

- hanno mantenuto i più vecchi ricordi

- questi ricordi erano espressi e tramandati in una forma concepibile da una popolazione che non si é evoluta

Soltanto successivamente, diciamo a metà del primo millennio a.C., essi son venuti in contatto con i racconti più moderni, e hanno familiarizzato con i personaggi più 'giovani' tra gli Anunnaki, quelli di 3a e 4a generazione potremmo dire. E queste memorie più 'fresche' si sono mischiate con quelle più antiche creando un corpus misto dove le genealogie non sono più rispettate...


Le lingue che si sono generate nei millenni di isolamento dei vari gruppi, poco numerosi, e in un terreno così vasto, sono tantissime... il solo gruppo delle lingue Mande, di cui l' Ewe e lo Yoruba fanno parte, conta oltre 70 lingue; ebbene queste lingue differiscono da tutte le lingue mediorientali, e spesso mancano completamente di marcatori di complessità, proprio a causa del fatto che questi popoli si sono evoluti naturalmente senza nessuno che li dirigesse e gli facesse condividere le stesse esperienze, la stessa cultura, la stessa lingua. Nessuno doveva 'comunicare con loro', nessuno doveva insegnarli, quindi nessuno ha dato loro una lingua 'universale' e i singoli metodi espressivi si sono sviluppati autonomamente e naturalmente.

Ma avendo condiviso, in origine, la terra con i loro 'creatori', il ricordo comune é rimasto.

Ed é dai racconti di questi popoli che ci si apre davanti agli occhi un mondo di similitudini che ha dello sconcertante.


Inizierei senza dubbio parlando di uno dei miti della Creazione del popolo Yoruba...

Il signore Olodumarè, che viveva da solo nel cielo informe, decise di creare la terra degli Uomini. Mandò dunque suo figlio Obatallà a creare la terra, versando sabbia sull' acqua da un suo sacchetto, in modo che questa sabbia rubasse spazio alle acque. Su questa terra, Obatallà avrebbe dovuto fondare la prima città, Ife, dove suo padre Olodumarè avrebbe posto gli involucri umani, creati da Obatallà grazie al 'popo' (una mistura di sabbia ed argilla) ed animati dal fiato di Olodumarè stesso; mentre però Obatallà perdeva tempo su un angolino di terra appena creato, suo fratello Oduduwa gli rubò il sacchetto della sabbia, e creò una grande terra di cui si dichiarò Re. I due fratelli diventarono così eterni rivali. Olodumarè, che era il dio assiso in cielo e non interveniva nelle cose terrestri, ci ricorda molto l' Anu sumero, e con il suo 'fiato di vita' ci ricorda molto Yahweh Elohim della Genesi, Obatallà invece, é molto vicino al Ptah egiziano che ricavava la terra dalle acque, e sopratutto all' Enki sumero che creava l' uomo usando l' argilla.

Oduduwa, che rubò il posto di regnante sulla Terra al fratello maggiore, ricorda sia la figura di Enlil, sia quella dell' ittita Kumarbi. Olodumarè, il padre degli dei, aveva 3 emanazioni: Olodumarè il creatore, Olorun il signore dei cieli, ed Olofi, il coordinatore dell' esistenza tra la terra (Aye) e il cielo (Orun).


Obatallà era chiamato anche Babalu Aye, ed aveva una moglie, Yemaya, considerata la Signora delle Acque e la grande Dea Madre, perchè la coppia generò gli Orixas, le principali divinità Yoruba alle quali il grande dio Olodumarè assegnò i compiti. I più famosi tra questi furono Xango e Oxum.

Xango era l' Orixa che presiedeva ai temporali ed ai tuoni, raffigurato con una corona e con un' ascia quasi sempre bipenne; era in sostanza la versione occidentale africana del mesopotamico Ishkur e dell' ittita Teshub...

Oxum era la Orixa della fertilità, della divinazione, e dei fiumi.

Oxum e Xango si innaorarono ad un 'festival di tamburi', e Oxum divenne la moglie principale di Xango.


Nella parte 3 di 3 di questa serie, leggeremo altri racconti mitologici Yoruba ed Ewe.


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