Ningishzidda: le mie considerazioni
Voglio proporre qui alcune considerazioni nate dai miei studi sia ortodossi sia relativi alle teorie di Zecharia Sitchin in relazione al personaggio Ningishzidda che permetteranno di colmare alcune lacune e chiarire le differenze tra le due versioni. Inizierò col discutere le discrepanze relative all' identificazione dei genitori del dio, per poi affrontare due temi più inerenti il dio stesso: la sua identificazione con Thot e con Quetzalcoatl. Come abbiamo visto nel primo post relativo a questa divinità, i testi asseriscono che i genitori di questo dio erano Ninazu e Ningiridda. Come dobbiamo interpretare questa discordanza tra la versione ortodossa e le conclusioni di Sitchin? La risposta a questa domanda mi fu suggerita analizzando un documento chiamato ‘Sumerian Pantheon of major deities’ che riporta i pantheon degli dei mesopotamici a seconda del periodo e della localizzazione geografica, documento redatto in base alle analisi di studiosi come Kramer e Cunningham. Nel pantheon ‘standard’ di Nippur (fig.1) possiamo fare alcune osservazioni: dobbiamo risalire fino ai figli di An per capire bene il discorso. An aveva da sua moglie KI (Antu) 2 figli, Enlil e Ninhursag, e dalla sua concubina Nammu un altro figlio (il primogenito), Enki. In questo pantheon, che é il più antico ed é nazionale, le figure di Ningiridda, Ninazu e Ningishzidda non compaiono, mentre compaiono varie divinità minori. Nel pantheon regionale di Lagash (successivo di circa 600 anni) invece abbiamo una situazione molto differente (fig.2). La prima cosa che notiamo é che qui An ha tre figli maschi e una femmina. La femmina però non é Ninhursag, come nel pantheon nazionale, ma Baba (Gula in vari miti). Ed ecco nascere la figura di Ninazu come figlio di An. Ningishzidda é dichiarato figlio di Ninazu, del quale però non sappiamo, da questo pantheon, chi é la moglie. Solo nella tabella riassuntiva compilata dai sumerologi veniamo a sapere che la moglie di Ninazu era Ningiridda (fig.3). Se cerchiamo altre informazioni su Ninazu, Dal sito Gateways To Babylon (basato su lavori ortodossi) leggiamo che: "Ninazu is a Sumerian god and His name means Lord Healer. Ninazu appears in cuneiform literature under several, sometimes quite contradictory aspects, and His might be very well the case of different traditions being fused around a single divine name in the course of time. […]Ninazu is also called 'the Lord who stretches the measuring line over the fields', and the epithet is related to the establishment of field boundaries after flooding" Abbiamo una prima indicazione che Ninazu potrebbe, appunto, essere un personaggio nato dall’ unione di aspetti di varie divinità. Infatti Ninazu é stato associato, nel tempo, a tante divinità, tra le quali Nanna ed Enki, stranamente entrambi personaggi legati alla Luna. Nanna era il famoso Sin, signore della Luna nel pantheon enlilita, mentre Enki era associato alla Luna ben prima di Nanna. Si afferma anche che un epiteto di Ninazu era legato al misurare i confini delle terre dopo le inondazioni, una caratteristica che troviamo nella mitologia di Enki (mai in quella enlilita), di suo figlio Marduk, e in quella di Ningishzidda come abbiamo visto nella prima sezione di questo articolo. Leggiamo inoltre che Ninazu aveva un fratello chiamato Ninmadu, col quale é protagonista di un mito riguardante la nascita dell’ agricoltura a Sumer. Il mito (chiamato dagli studiosi ‘Ninazu e Ninmadu’ o ‘La nascita del grano’ o ancora ‘come il grano arrivò a Sumer’) narra di come la gente in tempi antichi mangiasse ‘erba come le pecore’. Solo grazie a Ninazu e Ninmadu gli uomini conobbero il grano poichè Anu lo portò dal cielo alla montagna di Enlil. Il mito ‘Una balbale per Ninazu’ afferma chiaramente che suo padre é Enlil: "The father who engendered you, the Great Mountain Enlil, has made your name glorious." a-a ugu-zu kur gal den-lil2-le mu-zu pa bi2-in-e3 Ciò contrasta sia con il pantheon di Lagash che lo vede fratello di Enlil, sia con il pantheon di Nippur, il pantheon principale e relativo proprio alla città di Enlil, che non lo nomina affatto. I caratteri distintivi di Ninazu e il fatto che sia descritto come figlio di An e fratello di Enlil, a mio avviso sono sintomo di un errore o della voluta creazione di una divinità a se stante, o di una errata interpretazione degli studiosi del secolo scorso. E’ un dato di fatto che il nome Ninazu sia indissolubilmente legato a Enki. Sia la traduzione ortodossa (Nin.azu = signore guaritore) sia quella ‘alternativa’ (che però é basata sulla traslitterazione ufficiale dell’ ETCSL: Nin.a.zu = signore delle acque della saggezza / saggio signore delle acque) rimandano univocamente ad Enki. Enki era un guaritore, fu lui a creare Adapa, era il signore delle acque (come attesta il suo nome Ea), ed era il signore della sapienza. Possiamo allora riassumere i vari aspetti di Ninazu: * era associato alla luna (come Enki) * era un ‘signore guaritore’ (come Enki) * era un ‘saggio signore delle acque’ (come Ea/Enki) * era fratello di Enlil e figlio di Anu (come Enki) * era legato alle inondazioni e alla terra (come Enki) tenendo conto che tutte queste nozioni sono contemporanee (periodo accadico) e della congruenza dei significati linguistici, identifico Ninazu con Enki. Nel venir reso un personaggio della regione di Lagash e nel passare alla fazione enlilita, egli viene privato del suo simbolo distintivo, il serpente, che però stranamente risulta associato a suo figli Ningishzidda. Il chè sarebbe l’ unico caso di presenza del serpente in tutta la dinastia proveniente da Enlil. Cosa possiamo dire invece della madre di Ningishzidda? Il nome Ningiridda, come possiamo vedere nell’ articolo riguardante l’ analisi linguistica del nome Ningishzidda, si scrive traslitterato Nin.gir.id2.da, che si può tradurre in: ‘Signora delle stabili acque’ o semplicemente ‘signora delle acque’. Purtroppo dai miti non abbiamo nessun’ altra indicazione su Ningiridda, e non risultano testimonianze iconografiche. La mia ipotesi è che questo nome sia un epiteto di Ereshkigal, il cui nome classico significa ‘Signora (Eresh è un equivalente di Nin) della grande terra’. L’ Abzu come detto era una terra associata alle acque sotterranee, ed è strano che Ereshkigal non avesse un nome che rimandasse a questa caratteristica. La mia soluzione è che il nome Ereshkigal fosse il nome con cui questa dea era chiamata ‘al di fuori’ del suo dominio dell’ Abzu, o comunque precedentemente al suo insediarsi nell’ Abzu, mentre Ningiridda fosse il nome con cui le si rendeva giustizia di questo dominio. Veniamo ora alla identificazione di Ningishzidda con Thot. Quali indizi abbiamo che leghino queste due divinità? Sappiamo che Thot era il dio con la testa dell’ uccello Ibis. E’ quindi evidente un primo parallelo con Ningishzidda che aveva, tra i suoi epiteti, ‘Falco predatore degli dei’. L’ Ibis inoltre é strettamente legato al serpente, animale a cui dà la caccia. L’ ibis sacro in Egitto veniva mummificato e posto vicino alle sepolture o dentro casa come amuleto. Un’ altra caratteristica di Thot, poco divulgata, è che era legato anche alla figura del serpente, come attesta un murale nella tomba di Seti I che lo ritrae appunto con due serpenti attorcigliati ai suoi bastoni (fig.4). Thot era indissolubilmente legato al mito del viaggio di Osiride nel Duat, e alle cerimonie che si tenevano dopo la morte dei faraoni, cerimonie che altro non erano se non il tentativo di far ripercorrere al faraone morto lo stesso viaggio fatto da Osiride, che partiva da Rosteau (Giza) per arrivare fino al Duat. Questo viaggio veniva compiuto sia in luoghi sotterranei, sia via barca su un fiume. Nel caso della identificazione di Ningishzidda / Thot con il Serpente Piumato adorato nel mesoamerica col nome di Quetzalcoatl, abbiamo ancora una serie di somiglianze nei tratti distintivi, e ancor più nella iconografia. Come Ningishzidda, anche Quetzalcoatl era un dio legato al tempo, alla costruzione, alla vita. Era un abile architetto, e secondo le legende locali progettò ed eresse Teotihuacan. Quetzalcoatl era legato all’ uccello Quetzal , ma anche al serpente. Di particolare interesse è una rappresentazione del dio poco documentata, ma che paradossalmente sembra essere tra le più antiche: Quetzalcoatl con un bastone al quale stanno attorcigliati due serpenti (fig.5). Sono dunque inglobati nella figura del Serpente piumato entrambi gli aspetti zoomorfi associati a Ningishzidda, eppure l’ evidenza maggiore non si ha tanto nella rappresentazione del dio, ma in quella delle sue opere. Abbiamo già detto che il complesso di Giza doveva in qualche modo essere il ‘capolavoro’ di Ningishzidda. Ebbene una volta esiliatosi nel Mexico, il dio volle replicare la sua grande opera creando Teotihuacan che è orientata esattamente come il complesso di Giza (fig. 6).