La bolla Tesla inizia a sgonfiarsi
Chi ha seguito il mio blog e la pagina Facebook avrà sicuramente notato la mia opinione su Elon Musk e sulle sue operazioni commerciali. più volte ho definito Musk un venditore di fumo ed un creatore di bolle... e a quanto pare i fati mi stanno dando ragione.
Musk é un imprenditore che ha cavalcato impeccabilmente l' ondata di paura generata dalle bugie sul Global Warming, e ha dato vita ad una serie di start-up finanziate da raccolte fondi e da incentivi statali per sviluppare prodotti basati sull' energia rinnovabile. A parte la famosissima azienda automobilistica Tesla, Musk si é buttato sulla produzione di energia elettrica da rinnovabili e sulla produzione di sistemi di accumulo, i famosi Power Wall.
Il problema é che, trattandosi di concept interessanti ma basati su tecnologie inutili e farlocche, ad un certo punto, al momento di entrare in produzione e di vendere tanto da guadagnare quote almeno paragonabili gli investimenti, le cose iniziano a diventare evidenti.
Powerwall non ha mai preso piede, e a parte qualche centinaio di prenotazioni da parte di aziende finanziatrici o affiliate, il costo proibitivo degli elementi (si parla di oltre 5000 dollari a pezzo) ha fatto sì che il mercato non sia mai partito.
La Gigafactory di produzione e accumulo di energia, finanziata tramite sussidi statali e favorita con una forte detassazione, é ancora li in fase di costruzione e collaudo. Ma come é possibile che questo imprenditore che non produce niente continui a progettare facilities avveneristiche?
La tattica di Musk é semplice: egli fa sviluppare dei prototipi, raccoglie centinaia di ordini e prenotazioni per prodotti che prevede di mettere in commerci a distanza di 3 o 4 anni, e nel mentre, quando le cose ritardano, lancia nuovi progetti per raccogliere altri finanziamenti.
Successe con la macchina Tesla M3, di cui abbiamo già scritto.
Nel 2015 Musk presentò la Tesla S70 che doveva entrare in commercio a circa 70.000 dollari, e fu un fiasco: meno di 15.000 auto vendute in tutto il 2016 a fronte di una produzione di oltre 22.000. Nell' aprile 2016 presentò la M3, prenotabile a soli 1000 dollari con prezzo bloccato a 35.000 dollari. Consegna prevista? Fine 2017. Siamo a Luglio e ancora le prime M3 devono uscire dalla fabbrica, ad un costo che nel frattempo é diventato non competitivo a causa delle vendite di modelli di altre marche che propongono le loro auto sotto i 30.000 dollari.
Intanto la Gigafactory 1, dove Musk ha spostato la sua produzione, sarebbe dovuta entrare in rete nel 2016, ma con la scusa dello spostamento di produzione, Musk comunicò a metà 2015 che l' output generato non sarebbe stato abbastanza. Partì dunque il progetto per la Gigafactory 2, che Musk prevedeva di iniziare a costruire nel 2017. A tutt' oggi, la SolarCity, come venne battezzata, non solo non é in costruzione, ma non se ne é ancora nemmeno decisa la location.
Eppure con la Gigafactory 1 Musk aveva ricevuto prenotazioni (o promesse di acquisto) per oltre 800 milioni di dollari!.
A quanto pare, però, le cose stanno cambiando e i nodi vengono al pettine.
Nel Marzo 2017, i pieno boom di vendite automobilistiche in America, i giornali riportavano il fatto che la tesla aveva completamente "mancato il mercato" poichè non era riuscita ancora a consegnare nemmeno una delle oltre 340.000 M3 prenotate.
E si sa, quando cose del genere succedono, il mercato non perdona.
Le azioni di Tesla hanno iniziato a flettersi ad Aprile 2017, e a Giugno la flessione é divenuta perdita.
E' di questi giorni la notizia che le azioni Tesla hanno perso il 12% in una sola settimana, arrivando poi al 14, e rivelando un malumore generale a causa dei ritardi e dei problemi di sicurezza.
Si perchè i veicoli prototipo di Tesla non sono stati immuni da incidenti, e anche alcuni dei modelli venduti avevano grossi problemi di sicurezza tanto che Tesla dovette completamente ridisegnare l' autopilot.
Nel frattempo Tesla ha perso prenotazioni e mercato quasi ovunque, con un ridicolo record in Danimarca dove, in un intero quadrimestre, vendette solo 6 esemplari, e globalmente nel 2016 le vendite calarono del 94%!
Pare che il signor Musk presto dovrà fare i conti con la realtà, e purtroppo, a pagarne il prezzo (letteralmente) saranno i tanti ingenui che hanno creduto in lui.