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Di premi Nobel, Global Warming, e puzza di merda

Il Berkley Earth, un team di mega specialisti dell' Università di Berkley guidato tra l' altro da un premio nobel per la fisica e astronomia, ci dice che l' effetto 'isola di calore' che coinvolge le stazioni di misurazione di temperatura a terra non influisce sulle misurazioni 'globali' e quindi sulla attendibilità del fenomeno del Global Warming.

Lo studio ci dice in sostanza che si, localmente in alcuni punti si hanno valori più alti di temperatura dovuti all' effetto isola di calore, ma siccome ci sono anche altri punti non esposti al sole o al traffico, la media normalizzata di tutti questi dati produce un grafico di 'effetto isola' che - contando le tolleranze di errore - non intacca le previsioni dei loro modelli e l' attendibilità delle misurazioni. Cioè, se loro rilevano temperature alte, é colpa del Global Warming e non della serie di singoli dati più caldi a causa dell' effetto isola di calore.

Io vorrei a questo punto trasportare il tutto in termini più terra a terra.


Quando andate al cesso, ed evacuate le vostre scorie, si creerà localmente un eccesso di solfuri e di metano che provocheranno il cosiddetto 'tanfo di merda'. Se poi uscite dal bagno, ed aprite tutte le porte e finestre, avrete zone della casa in cui l' odoraccio si sente di più o di meno. Bene secondo la logica di questo team di scienziati, se voi fate la media normalizzata dei valori di campionamento delle particelle di solfuri e di metano, e questa media non supera il valore tabellare di minima concentrazione odorigena, potreste affermare che nella casa non si sente tanfo di merda.


Poi magari viene a trovarvi il vicino, che appena entra in casa sbianca dallo shock della puzza, ma voi mostrategli la vostra media normalizzata (mi raccomando non dimenticate la tolleranza d' errore) e le vostre tabelle. Riuscirete sicuramente a convincerlo.

Del resto avete dalla vostra parte 10 laureati e un premio nobel.


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