La pericolosità del principio di Riutilizzo

Se pensate che il titolo di questo post sia provocatorio non siete molto lontani dalla realtà, perchè l' intento di queste righe é proprio quello di provocare il lettore sfidandolo ad osservare come il concetto stesso di riutilizzo, estremizzato come spesso fanno molti ambientalisti, possa essere estremamente dannoso sia per l' economia sia per la salute del pianeta stesso.

Intendiamoci, un certo gradi di riciclo e di riutilizzo é sempre cosa buona, e nel nostro piccolo ognuno di noi dovrebbe abituarsi, nella vita di tutti i giorni, ad abbandonare l' usa e getta e dedicarsi invece ad un riutilizzo di oggetti che abbiano e che possano espletare una funzione per tutto il loro ciclo di vita, naturale e non. Con questo intendo - per esempio - che se un vestito passa di moda e non vogliamo più sfoggiarlo in giro, o se si strappa o buca una manica, o si macchia irrimediabilmente, anzi che buttarlo e andare subito a comprarne un altro potremmo trovargli un altro genere di utilizzo. Potremmo tagliarlo e farne stracci per spolverare (evitando di comprarli appositamente), potremmo tagliare le maniche strappate ed utilizzarlo in estate, o potremo in caso di macchia ritingerlo o utilizzarlo solamente in casa, dove la macchia non ci farà fare brutta figura. Così un vasetto di yogurt, anzi che finire nella spazzatura, potrebbe essere usato così come é in qualità di soprammobile una volta lavato, per contenere monete, spille, graffette, e quant'altro. Se proprio non ci piace con logo e disegno della marca produttrice, possiamo rivestirlo di carta o dipingerlo. Si potrebbero fare migliaia di esempi.

Quel che però é dannoso é il fatto di spingere il riutilizzo all' estremo, cioè voler recuperare ad ogni costo un oggetto non più utilizzabile, quando questo riutilizzo é possibile solo utilizzando altri materiali estranei all' oggetto che vogliamo riutilizzare.

Se fate un giro su Youtube e cercate keyword come "Life Hack" oppure "riciclo", o se svolgete ricerche mirate come "10 usi di -----" con il nome di un oggetto a caso, troverete dei bei video istruttivi (in genere chiamati HOW-TOs) che vi mostreranno le idee del video blogger di turno. Ed é a questi casi che mi riferisco.

Mi é capitato di trovare da poco dei video che mostravano vari utilizzi di batterie, chiavette USB, accendini etc, alcune cose erano davvero carine, altre meno, ma tutte avevano una cosa in comune: per recuperare un oggetto - e quindi non gettarlo tra i rifiuti - si dovevano utilizzare 3 o 4 pezzetti di altri materiali provenienti da fonti diverse, le quali venivano rotte, spezzettate, a volte bruciate, a volte sagomate, spesso solo per estrarne una minuscola parte da utilizzare per "riciclare" la nostra batteria, penna USB, etc.

Ma dove vanno a finire tutti gli scarti degli altri oggetti da cui vengono prese singole parti, spesso minuscole, per recuperare il nostro oggetto iniziale. Nella busta dei rifiuti, che adesso anzi che contenere una singola batteria o pennetta USB conterrà 8, 9, 15 pezzetti di vari materiali. Estendete questo concetto su larga scala: immaginatevi quando vi viene detto che si producono nuovi oggetti utilizzando residui di televisori, di lavatrici, di computer, dai quali magari vengono prelevati soltanto pochi pezzi, da varie fonti, e uniti per crearne uno assemblato dalle varie provenienze... per evitare di buttare un singolo elemento, ancora intero, magari ingombrante ma sagomato, che può essere stipato così come é in un magazzino o magari incenerito, lo si sventra prendendo qui e li dei pezzetti e lasciando il resto tutto smontato, magari accatastato alla meglio assieme a tanti atri singoli elementi vandalizzati per recuperare un altro singolo pezzo.

Per capire cosa intendo, guardate questo video, precisamente l' hack numero 2: per riutilizzare 2 batterie viene coinvolta tutta una serie di altri materiali che alla fine produce più scarti di quanti ne avremmo avuto semplicemente buttando le due batterie nella spazzatura.