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Sulla visita di Virginia Raggi a Rocca Cencia

Il 12 luglio il sindaco di Roma, Virginia Raggi, si é recato con l' assessore all' ambiente Paola Muraro all' impianto di TMB (trattamento meccanico biologico) di Rocca Cencia per verificare lo stato in cui si trova e come mai non riesca ad espletare la propria funzione. Il video pubblicato dalla Raggi mostra un impianto in crisi, inadatto a trattare la mole di rifiuti che deve trattare.

Il video può essere guardato a questo link, noi avendolo visto (purtroppo in molti punti il rumore non permette di udire bene ciò che viene detto) vogliamo fare alcune considerazioni.


L' assessore Muraro nello spiegare la criticità dell' impianto afferma che siccome l' impianto non riesce a smaltire il grosso dei rifiuti, questi devono essere mandati ad incenerire in altre regioni, nello specifico ad un certo punto viene spiegato che l' azienda che ha vinto l' appalto per lo smaltimento degli scarti non riesce a portarli via (?) e perciò questi rifiuti devono essere mandati a bruciare in altre regioni. La Muraro dice ciò criticando questa soluzione, e auspica che il comune intervenga rivalendosi economicamente con sanzioni sull' azienda che non espleta il mandato per cui ha ricevuto l' appalto.

Nel corso del video apprendiamo che l' impianto tratta "3 o 4 tonnellate al giorno anzi che le 200 previste" (Muraro) e qualche dipendente, in un altro punto del video, fa la riflessione: "se trattiamo il 22% che senso ha? L' impianto é inutile"; pare infatti che a parte un 30% incenerito e un 22% circa trattato dall' impianto, la rimanente parte di quasi il 50% resti li in attesa di qualcosa... evidentemente l' impianto é al collasso, e così Roma stessa.

Ma quale é il problema? Nella visita alla parte meccanica dell' impianto viene mostrato il braccio di carico in azione,e ci si lamenta che l' impianto ha un solo braccio, e ciò limita l' operatività. Si parla anche di macchine che si incastrano, con conseguente obbligo per l' operatore di andare a manovrare manualmente per rimuovere gli ostacoli, una pratica prevista ma pericolosa e se possibile da evitare.

Una operatrice fa una acuta osservazione "La manutenzione è limitata perchè per fare la manutenzione bisogna fermare l' impianto stesso".


In vari momenti del video ci vengono mostrati automezzi sporchi, non manutenuti, non lavati, ancora contenenti rifiuti... una situazione che la Muraro descrive come sbagliata, e apprendiamo che AMA affronta una notevole spesa per portare a lavare i mezzi fuori da stabilimento, con conseguente spreco di denaro pubblico; non sfruttando le officine presenti nell' impianto, é palese che il costo di gestione sale.


Quando nel video lo staff si dirige verso un deposito di FOS (Frazione Organica Stabile), ci viene detto che questa non viene più utilizzata per opere di recupero ambientale, anche a causa della normativa di legge che limita l' utilizzo, e si parla inoltre più avanti di raccolta inquinata e di prodotto finale inquinato. La Muraro allora spiega che "Il TMB aveva senso quando si partiva con la raccolta differenziata" come ad evidenziare che se la raccolta non é differenziata e il carico al TMB é 'sporco' o indifferenziato si presentino delle criticità.


Questo il contenuto del video per sommi capi e nelle sue parti più importanti, ora le nostre considerazioni.


Durante il video sentiamo la Muraro mettere le mani avanti più volte dicendo "questo io lo ho segnalato", e non stentiamo a crederlo. La Muraro infatti, come si evince dal suo curriculum, é stata per anni consulente di AMA nelle varie amministrazioni e si é occupata tantissimo ed a fondo dell' impianto TMB di Rocca Cencia; ci chiediamo quindi come mai si sia arrivati a questo video adesso, e nel frattempo, durante i suoi anni di operato come consulente AMA nelle precedenti giunte e durante il commissariamento da parte di Tronca, non si sia lavorato per evitare che le cose andassero a finire in questo modo. Stare li a guardare mentre il problema evolve, e poi fare un video dove si mostra il problema, dicendo "io lo avevo segnalato" non é da furbi, e non ci si fa una bella figura... La Muraro é al corrente di sicuro di tutto l' iter che anche solo durante la giunta Marino gli impianti AMA hanno attraversato, conosce bene le varie emergenze. Cosa ha fatto? E qui voglio ricollegarmi al discorso dell' incenerimento fuori regione.

Una delle poche cose buone fatte dal precedente assessore, Estella Marino, é stata proprio mandare i rifiuti a bruciare in altre regioni, una mossa intelligente che però é costata milioni di euro ai romani, e che si poteva evitare se, come era stato programmato, si fossero attivati e costruiti i 3 inceneritori approvati nel corso degli ultimi anni. Gli inceneritori romani son stati approvati, combattuti, ci si é rivolti al Tar, erano stati sbloccati, e poi nuovamente bloccati a causa delle politiche idiote della giunta precedente e delle proteste della popolazione. Roma é scivolata nell' emergenza giorno dopo giorno, mese dopo mese. La Muraro dove era? E la Raggi, che era all' opposizione, cosa faceva? Era a conoscenza del problema? Quando si é candidata a sindaco, era a conoscenza della possibilità di sbloccare ben 3 inceneritori?

Se si fossero attivati gli inceneritori bloccati, costruendo quelli autorizzati e poi bloccati, e se si fossero potenziati gli esistenti, Roma non verserebbe in queste condizioni. Inoltre da qui voglio ricollegarmi alla apparente inutilità del TMB.

Non é affatto vero che il TMB ha senso quando c' é la differenziata, più o meno spinta. Il TMB per sua natura nasce come impianto per trattare rifiuti indifferenziati, e ha il mero scopo di produrre ecoballe di CDR (combustibile da rifiuti) che vanno in carica agli inceneritori. Certo, se prima di caricare al TMB si fa una separazione, il TMB lavora con meno carica e lavora meglio, producendo meno ecoballe, ma la separazione non é una condizione necessaria, tanto meno fatta in fase di raccolta. Per chi non conoscesse niente di storia del trattamento dei rifiuti, i TMB nascono in un periodo in cui la differenziata ancora non esisteva, e il riciclo dei materiali - non obbligatorio - era effettuato in quelle che venivano chiamate Material Recovery Facilities (MRF) ove il rifiuto raccolto in maniera indifferenziata veniva separato manualmente dagli operatori. Il riciclo, e questa separazione, non erano mai molto spinti, perchè si sapeva che l' impianto TMB a valle avrebbe comunque potuto trattare tutto sminuzzando e comprimendo quanto arrivava, indistintamente.

A rendere inutile il TMB quindi, non é la mancanza di una indifferenziata, ma la mancanza di un inceneritore a valle. In una regione in cui l' inceneritore non é presente o non basta, e dove le discariche son piene, il TMB non può lavorare a regime, e non deve! Non deve perchè le ecoballe prodotte andrebbero accatastate e mandate.... da nessuna parte.


Quel che ci fa male, in qualità di tecnico ambientale, é vedere che il personale stesso di AMA, che dovrebbe sapere cosa é un TMB, come funziona e a cosa serve, dimostra di non avere cognizione alcune del proprio lavoro, e dell' ottica in cui andrebbe svolto.

In una regione in cui sindaco, assessore all' ambiente, ed operatori stessi del settore rifiuti, non sanno come il ciclo dei rifiuti dovrebbe funzionare, che speranze ha la città? Che speranze hanno i cittadini? Come si può risolvere il problema dei rifiuti con dei TMB mal funzionanti se non si sa che il naturale percorso del residuo secco é quello di andare a incenerimento?

In ultimo, vogliamo ribadire la nostra critica alla politica ambientale delle passate amministrazioni, che pare esser anche la linea adottata dalla Raggi: non serve aumentare la differenziata spendendo milioni se poi non ci sono impianti di trattamento capienti e funzionali. La raccolta é una cosa, il trattamento é un' altra. Sono due parti previste per legge del processo di gestione dei rifiuti. Non si può avere una senza l' altra. E Roma, carente nella differenziata, é ancora più carente nel trattamento, che a questo punto, per porre rimedio, può essere solo uno: l' incenerimento.

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