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Via libera del governo all' inceneritore di Malagrotta

Presto verrà rimesso in marcia l' inceneritore di Malagrotta (in realtà si tratta di 2 linee di gassificazione), ritenuto essenziale dal governo per la gestione dei rifiuti italiani... La notizia é stata confermata in questi giorni in seguito alla conferma dell' elenco degli inceneritori strategici contenuti nell' analisi ambientale del decreto Sblocca Italia.

Si perchè nonostante ormai tutti i governatori regionali siano spariti e gli assessori si dedichino a campagne secondarie, Roma, come tante altre città medio-grandi nella nostra penisola, é ancora in piena emergenza rifiuti.


Per decine di volte ho scritto sulla pagina dell' assessore all' ambiente Estella Marino che le misure da lei messe in atto erano palliativi ideologici, e che la chiusura di Malagrotta, di cui andava così fiera, era un gravissimo danno per la regione Lazio. Avevo anche scritto una lettera aperta al Corriere di Roma per correggere le campagne di disinformazione messe in atto dall' assessorato, proponendo soluzioni. Ovviamente l' assessore si é sempre riparato dietro frasi vuote e concetti superficiali degni del peggior sito ambientalista, e i mesi passavano. Son passati gli anni, e i governatori del Lazio hanno dovuto spendere milioni di euro per mandare i rifiuti a bruciare altrove, perfino all' estero. Anche attualmente con una differenziata romana dichiarata (da verificare) vicina al 50%, migliaia di tonnellate di CDR vengono mandate a bruciare in altre regioni d' Italia. L' assessore ha fatto di tutto pur di non ammettere la sua politica fallimentare e la sua inadeguatezza a gestire i rifiuti capitolini.


Ora, l' inceneritore di Malagrotta riaprirà per decreto governativo, dopo che la passata amministrazione ha impedito la messa in opera di 3 inceneritori che avevano già avuto l' autorizzazione.

Già nell' agosto 2015 il solito Cerroni, che di rifiuti qualcosa ci capisce, aveva avvisato che l' inceneritore sarebbe stato riaperto e messo in marcia, e che era l' unica manovra possibile per risanare la situazione del Lazio.


Intanto i soliti noti protestatori ecologisti, SEL in primis, si stanno già muovendo con le proteste, chiedendo un incontro con il ministro dell' Ambiente Galletti.... vorremmo prorio assistere come delle mosche ad un incontro del genere: due parti assolutamente incompeteti, il ministero e SEL, a discutere di qualcosa che non conoscono.


E che dire della protesta degna di un mulo di Veloccia, presidente del XI municipio? Ai giornali dichiara "Alla chiusura di Malagrotta deve seguire la totale esclusione di qualsiasi ipotesi di nuova apertura di impianti industriali e in particolar modo di un gassificatore. Siamo ancora in attesa che il finanziamento di 3 milioni di euro reso disponibile dalla Provincia venga utilizzato per la creazione di un sistema di monitoraggio della salute di aria, acqua e suolo."


Forse Veloccia si dimentica che ad analizzare aria terra e suolo ci pensa l' ISPRA, i cui dati riferiti a Malagrotta e Ponte Galeria hanno sempre dimostrato che nè l' inceneritore nè la discarica avevano effetto sull' inquinamento dell' aria... il reale pericolo per la salute e per l' inquinamento é venuto sempre e soltanto dal traffico e dalle emissioni residenziali (riscaldamento domestico), come chiarito dai dati NOA-ISPRA.


Insomma niente di nuovo, al sentir nominare la parola 'inceneritore', ecco la solita sfilata di incompetenti ambientalisti che non perdono occasione di dire la propria, e di rendersi ridicoli.


Al netto di tutte le chiacchiere, finalmente, forse Roma diventerà presto un po' più pulita.






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