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Manifestazione di disinformazione contro il Biogas

Ieri sabato 7 novembre si é svolta alle porte di Pomezia, nel quartiere di Santa Palomba, una manifestazione contro la realizzazione di una centrale a biogas da 60.000 ton/anno. Il progetto ha avuto il primo via libera lo scorso agosto, ma contro di esso si sta conducendo una campagna di disinformazione molto pericolosa, tristemente avallata dal sindaco Fabio Fucci che ha presenziato alla manifestazione.

La manifestazione é stata organizzata dal Coordinamento No Discariche No Inceneritori Si Differenziata, un gruppo di cittadini privo della minima formazione in ambito ambientale che già in passato si é lanciato in campagne denigratorie di protesta senza senso.

L' inconsistenza delle argomentazioni del Coordinamento é evidente già analizzando il volantino della manifestazione, riportato qui sotto.

Tralasciando il primo dei punti elencati, che é semplicemente la quota di rifiuti che l' impianto dovrebbe trattare in un anno (una riflessione in merito sarà offerta a fine post), vogliamo commentare qui di seguto i rimanenti sette punti per mostrare come effettivamente stanno le cose.

IGNORATE INDUSTRIE A RISCHIO INCIDENTE

Scritta così la frase non significa molto, tutte le industrie sono a rischio incidente, tutt' al più bisognerebbe vedere se gli eventuali incidenti siano definibili 'rilevanti' e quali siano i piani di sicurezza delle stesse aziende per gestire questi eventuali incidenti. Lo scrivere che le industrie vengono ignorate, e così la possibilità di incidenti più o meno rilevanti, vuole far credere alla popolazione che verrà costruito questo nuovo impianto a biogas senza tenere conto delle eventuali fonti di pericolo nelle vicinanze. Ovviamente questo dovrebbe essere dimostrato, e un volantino di una pagina non é il luogo adatto, quindi porre in un volantino un punto scritto in questa maniera é una deliberata disinformazione. Quando viene costruito un impianto, l' azienda che lo realizza deve analizzare la situazione circostante e redare un piano di sicurezza - lo hanno tutte le aziende vicine al luogo dove dovrebbe sorgere la centrale a biogas, ed é questa la prassi. Asserire il contrario senza poterlo dimostrare é disinformazione a rischio di denuncia.

C' é un altra cosa da considerare: come la gente comune non informata recepisce questo messaggio. Non capita di rado che - siccome queste campagne sono volutamente molto confusionarie - la gente capisca fischi per fiaschi e non sapendo nemmeno come funzioni una centrale a biogas, la scambino per un inceneritore o un posto dove ci sono fiamme libere. E' quanto é successo proprio ieri in una discussione su Facebook, dove la signora G.F. scrive:

Le centrali a biogas non hanno nessun tipo di fiamma libera, la signora sta esprimendo le sue paure su una cosa che non conosce usando argomentazioni che non hanno fondamento. E purtroppo non é la sola, una critica simile é molto comune.

ODORI NAUSEABONDI E MIASMI

Intendiamoci: i rifiuti puzzano. Un impianto che gestisce rifiuti, specialmente organici, non può odorare di acqua di rose. E' fastidioso? Si, per questo gli impianti che gestiscono rifiuti devono cercare di adottare una serie di sistemi e di apparecchiature atte a ridurre l' inquinamento olfattivo. Esistono svariati metodi, ma il controllo degli odori é molto difficile; per questo, oltre ad una serie di filtri che catturino la maggior parte delle componenti odorose (tipicamente: metano, ammoniaca - comprese ammine ed ammidi , solfuri e solfiti, mercaptani, etc), si deve pretendere che l' azienda adotti anche altri sistemi. Il più efficace, e di fatto viene utilizzato in quasi tutte le centrali a biogas, é un sistema di pressione negativa che aspira l' aria da tutte le zone dell' impianto (compresi gli stoccaggi) e la colletta in una torre chiusa chiamata 'di abbattimento' dove viene insuflata in acqua contenente sostanze che trattengono le particelle odorifere. Quest' acqua deve poi essere frequentemente portata via e trattata in un depuratore perchè non rilasci le sostanze puzzolenti che ha estratto dall' aria.

Ove vicino ad una centrale a biogas si sentano più o meno frequentemente odori fastidiosi, é segno che qualcosa non va come dovrebbe, e si deve pretendere che si ponga rimedio facendo funzionare alla perfezione i sistemi di abbattimento degli odori. Ciò che invece non va fatto é condurre una campagna di disinformazione perchè l' impianto venga chiuso, o non venga costruito se deve ancora nascere, specialmente senza sapere se e come funzionerà.

EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA

Ogni attività umana, naturale e non, produce anidride carbonica. Perfino la respirazione umana produce anidride carbonica... una persone di media età e corporatura, allo stato di riposo, produce circa 0.3 m3 di anidride carbonica al giorno. Se anche dormisse per un anno intero, quindi stando sempre in condizioni di minima produzione, una sola persona produrrebbe all' anno 216 kg di CO2.

Si calcola che la sola popolazione mondiale con la sua respirazione produca in un anno come minimo la quantità di : 1,98 kg/m3 (densità CO2) * 0,3 m3 (quantità emessa a riposo da un corpo umano) * 6800000000 (popolazione mondiale) * 365 (giorni in un anno) / 1000 (conversione da kg a Ton) = 1.474.308.000 tonnellate di CO2; se utilizziamo un valore più realistico, di circa 0.6 m3 giornalieri che sono la media tra stato di riposo e un medio sforzo, otteniamo 2.948.616.000 tonnellate di CO2.

Ogni attività industriale produce CO2, ogni metodo di produzione energetica produce CO2, ma alcuni tipi di processi vengono considerati teoricamente CO2-free (in linguaggio tecnico vengono chiamati "CO2-neuter") perchè non viene considerata la CO2 prodotta per realizzare l' impianto. Tra questi metodi ci sono il fotovoltaico, l' eolico, e anche le biomasse. Per questo le biomasse sono considerate 'energia verde' o 'energia pulita' perchè, per definizione, "la CO2 emessa dalla combustione del biogas è la stessa CO2 fissata dalle piante".

Scrivere quindi che l' impianto di biogas provocherà emissioni di CO2, oltre che andare contro la definizione stessa di processo di produzione da biomasse, é una manipolazione di concetti.

MINACCIATO L' AMBIENTE E LA NATURA

Se non si spiega come, il solo scrivere un punto del genere é un sensazionalismo. In realtà un impianto a biogas non ha quasi nessun impatto ambientale, come dimostrato dai numerosi studi in merito. Come riporta il documento "Analisi energetica, ambientale ed economica di impianti a biogas in Provincia di Bolzano" emesso con l' approvazione ed il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Agrarie e Forestali nel 2011, e che analizza i bilanci energetico, ambientale ed economico di 3 impianti di diversa taglia (da 980 a 15.000 ton/anno di carica) il bilancio finale dell’ emissione di gas ad effetto serra é SEMPRE negativo, il che significa che gli impianti non hanno nessun genere di impatto ambientale dal punto di vista delle emissioni. Tralasciando le emissioni, gli unici altri tipi di impatto che un impianto può avere sono quello sul suolo (e indirettamente sulle falde), e quello atmosferico dovuto al trasporto delle materie prime.

Il primo tipo di impatto é assente nelle centrali a biomasse perchè nessun prodotto viene a contatto con il suolo (sia la zona di stoccaggio sia le componenti del processo sono contenute in strutture di cemento isolato o di metallo), quindi non c' é infiltrazione nel terreno nè nelle falde; il secondo tipo di impatto, é una costante che caratterizza ogni genere di attività industriale (ma non solo). Se lo si vuole minimizzare si può al limite pretendere che la carica all' impianto sia movimentata con mezzi a basso impatto ambientale (camion elettrici, a gas, etc).

PERICOLOSO PER LA SALUTE DI TUTTI

Nemmeno qui viene spiegato quale sarebbe il pericolo. Questi organizzatori di disinformazione in genere parlano di 'rischio tumore' e citano articoli scritti da altri disinformatori i quali però si guardano dal fornire documentazione attendibile e verificabile. Quando presi e sottoposti ad una reale analisi, i documenti indicano invece che nessuno studio ha mai trovato un nesso di causalità tra impianti di gestione dei rifiuti e insorgenza di tumori, o peggio, mortalità. Spesso i detrattori del biogas rimandano a studi che invece riguardano l' incenerimento (mischiando ancora di più le carte e diniformando), citando 2 famosi studi, uno condotto in Francia e uno nella provincia di Forlì. Ebbene quegli studi - oltre a non riguardare il biogas - in realtà dicono esattamente l' opposto. Vale la pena spendere 2 righe per citare uno di questi studi, condotto a Forlì, che conclude testualmente: "L’analisi chimica delle polveri fini raccolte in modo quantitativamente significativo nel sito di massima ricaduta delle emissioni provenienti dai due inceneritori di Coriano, non sono risultate più ricche di metalli pesanti o di altri pericolosi inquinanti organici rispetto a quanto campionato nel sito di minima ricaduta; ciò lascia supporre un ruolo trascurabile degli inceneritori nell’inquinamento complessivo da polveri all’interno dell’area industriale esaminata"


COLLASSO DELLA VIABILITA' E DEL TRAFFICO

Comprensibilmente la costruzione di un nuovo impianto industriale causerà l' arrivo di un maggior numero di camion. La protesta sarebbe lecita se le stesse persone che protestano contro la centrale non avessero - non più di 2 anni fa - protestato contro il nuovo progetto di costruzione di una nuova strada atta proprio a snellire il traffico tra Pomezia e Santa Palomba. Il progetto, i cui fondi erano già stati stanziati, é stato annullato con il parere negativo del comune in seguito alle lamentele della popolazione... se la strada si fosse fatta, la viabilità non sarebbe compromessa. A parte questo, il solo motivo di un aumento del traffico non ci sembra ragione valida per fermare la nascita di un impianto necessario che porterebbe grossi benefici al territorio (occupazione, vendita di energia, fornitura di riscaldamento e acqua, smaltimento delle frazioni organiche).


TORRE MAGGIORE COMPROMESSA

In realtà questo punto é talmente insignificante che non varrebbe la pena commentarlo. Si vuole far passare il concetto secondo cui la sola presenza di un impianto in più rispetto a quelli già esistenti 'comprometterebbe'... cosa? La bellezza della torre? La torre diventerebbe meno bella perchè a 2 km c' é un nuovo impianto? Rendiamoci conto di quanto la cosa sia ridicola. O forse si vuole sostenere che la torre ne verrebbe dannegiata strutturalmente? E come?


Vogliamo tornare ora al primo punto, presentato come un semplice dato: arrivo di 60.000 tonnellate di nuovi rifiuti.

Questo, se mi si permette di dirlo, é un vantaggio. Intanto perchè tra i rifiuti da gestire si può inserire una quota dei rifiuti verdi del quartiere e magari anche del comune; seconda cosa, il bilancio di materia di una centrale a biomassa da 60.000 tonnellate di rifiuti all' anno é molto positivo, e lo vediamo da questo schema:

Lo schema mostrato qui sopra illustra un caso reale, non teorico, e precisamente un impianto olandese. Da 67.000 t/a di rifiuti l' impianto genera 15GWh di energia all' anno, recupera 34.000 tonnellate di acqua all' anno (estraendola dalle biomasse) e ben 8000 tonnellate annue di residuo da vendere come concime e/o materia di riempimento stradale o per discariche. L' impianto in questione getta l' acqua in fogna, ma questa acqua essendo passata in Osmosi Inversa (OI nello schema) ed essendo quindi pura, può essere perfino bevuta o usata per scopi irrigui, risparmiando acqua potabile che attualmente viene utilizzata per lo stesso scopo.



Tirando le somme, il volantino della manifestazione é un concentrato di disinformazione e approssimazione, creato e diffuso da persone senza il minimo grado di competenza sul tema, che si permette di influenzare la gente con queste menzogne.

Questo non solo é immorale, ma rischia anche di far danno al territorio ed alla popolazione stessa.

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