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Stanno riscoprendo l' incenerimento?

Chi mi segue dal nascere di questo sito sa benissimo che la mia idea in merito ai rifiuti é l' utilizzo intelligente di tutte le forme di trattamento possibili, dosate e alternato con l' obiettivo di avere la resa migliore... e ho sempre detto che il miglior metodo possibile é l' incenerimento (con la sola eclusione della torcia al plasma, applicabile però solo a minori quantità e non adatta a un trattamento massivo dei rifiuti).

Chi ha seguito le politiche sui rifiuti dettate in Italia dall' abientalismo più becero sa che invece agli inceneritori hanno fatto la guerra tutti: ambientalisti, politici, popolazione, e occasionalmente medici.

E' così che, nonostante le prima normative europee ed italiane prevedessero specificatamente l' incenerimento come metodica per la riduzione del volume e della massa di rifiuti, oltre che per il recupero energetico e termico, diciamo dal 1997 in poi le politiche italiane sono state tutte rivolte a favorire riciclo e riutilizzo tramite la raccolta differenziata. E questo ha portato alle gravi crisi ed emergenze rifiuti che conosciamo... e che son state risolte solo grazie agli inceneritori, nostrani o esteri. Un esempio tipico fu quello Salerno, che spacciava una altissima RD ma allo stesso stempo smalitiva i suoi rifiuti nei seguenti 3 modi: a) l' inceneritore di Acerra, mal funzionante e sotto dimensionato; b) la discarica di Macchia Soprana, ormai chiusa; c) la spedizione in siti svedesi, norvegesi e tedeschi, i quali guardavano con gli occhi sgranati ai rifiuti campani. Nel 2008 una discarica dell' Alta Sassonia accettò 'di nascosto' 30.000 tonnellate di rifiuti campani, facendo scoppiare un caso internazionale. Non solo: nel 2008 il comune di Salerno ha deliberato la costruzione di un mega inceneritore nel sito di Sardone.


Adesso però sta succedendo qualcosa... forse é un po' presto per dirlo ma pare che adesso qualcuno si stia guardando intorno e, a causa delle multe della Commissione Europea relative al fuori norma di ricorso alle discariche, questo qualcuno stia riscoprendo gli inceneritori.

Senza essuna ammissione di colpa ovviamente, e senza troppo clamore, ci stanno abituando a leggere notizie che 'rivalutano' l' incenerimento.

E' iniziato tutto negli ultimi 10 giorni di novembre 2013, quando siamo stati informati dal rapporto Ispra che in Italia al 1° dicembre 2013 operavano ben 45 inceneritori e che la quota di energia messa in rete grazie a loro era raddoppiata rispetto al 2003. Questi articoli ci informavano anche che "di questi 45 inceneritori ben 21 marciano al di sotto delle loro potenzialità".

Come a dire: "Hey, guardate che fino ad oggi gli inceneritori erano il demonio, ma nel caso questo demonio può ancora macinare tonnellate e tonnellate di roba".


Ad inizio dicembre 2014 poi, arriviamo ad articoli che analizzano caso per caso le possibilità, i benefici, e confrontano i nostri dati con il resto dei paesi europei...

lo spledido articolo di GreenEnergyJournal (link) fa il punto dlla situazione.


Dobbiamo forse aspettarci un nuovo ricorso agli inceneritori?

Personalmente non vedo l' ora, lo auspico da lustri... rimarrà da convincere la popolazione ignorante e rimarrà da costringere qualche assessore ambientalista.

Lavoro duro, ma qualcuno lo dovrà fare.


P.s.

La cosa buffa é che se cercate su internet le mappe degli inceneritori in Italia, vengono fuori quasi esclusivamente articoli e immagini che riportano le location con slogan tipo "le mappe della morte" o con icone tipo morti, segnali di radioattività, teschi (come quella utilizzata in questo blog entry) , lapidi etc... tutti ricorsi visivi e testuali a metodi tipici degli ambientalisti più ignoranti che cercano di spaventare il lettore.

inceneritori_in_Italia_01.png

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