Marino vaneggia ancora sui rifiuti
Ignazio Marino, sindaco di Roma, é uscito dall' ufficio per andare a visionare la situazione di Rocca Cencia... ispezioni su come l' impianto di trattamento meccanico biologico funziona, controllo dei presenti e assenti tra il personale AMA, carichi e scarichi e quant' altro.
A chi gli chiede (dopo che lo aveva dichiarato lui stesso) se davvero l' emergenza rifiuti a Roma sarebbe finita in 10 giorni, Marino risponde: "dipende da tanti fattori: dalla volontà dell'Ama di lavorare a pieno ritmo come sta dimostrando anche oggi di domenica ma anche dall'attenzione che noi tutti dobbiamo mettere. Se buttiamo un materasso dentro un cassonetto dell'indifferenziata dobbiamo sapere che qui l'impianto si può fermare per una giornata intera perché si danneggiano le macchine che poi devono essere smontate. Il gesto sbagliato di un cittadino lo paga poi tutta la città".
Ancora una volta il sindaco ritiene opportuno scaricare la colpa sul cittadino; ormai il tormentone della sensibilizzazione alle 'best practices' arriva perfino a includere nebzogne come quella di un impianto che si ferma perchè il cittadino ha messo il materasso nel posto sbagliato. Come se l' indifferenziato non venisse vagliato prima di essere gettato in impianto.
Non contento il sindaco fa anche il puntiglioso sul numero di dipendenti AMA in malattia o in permesso...
Insomma non riusciremo mai a sentire dal sindaco o dall' assessore: "Non siamo capaci di far funzionare il servizio rifiuti". No, la colpa sarà sempre di qualcuno. Male che vada, del cittadino.