Cerroni racconta la storia del gassificatore di Albano Laziale
E' un pugno nello stomaco che non passerà inosservato, doloroso, profondo, quello che il 'master' dei rifiuti del Lazio, Manlio Cerroni, sferra con il suo ultimo libro: "Storia e Cronaca a Volo d'Angelo Sulla Monnezza Di Roma e Del Lazio".
Dopo aver letto di tutto e di più sulla vicenda, ma sempre con notizie vaghe e a profonda matrice ambentalista, ora i romani potranno finalmente sentire l' altra campana, ed é una campana che offre rintocchi lugubri, perchè sviscera il marcio nel sistema politico della gestione dei rifiuti del Lazio.
La vicenda del gassificatore di Albano Laziale ha del tragicomico: la nascita di un consorzio apposito che aveva come soci Ecomed al 67% (coposta da Acea, Ama e Coema) e Pontina al 33%. Le azioni Acea che ebbero un balzo in borsa del 4% con profitto rilevate dalla sera alla mattina degli azionisti. E gli azionisti di Acea erano e sono il Comune di Roma, socio di maggioranza, i privati Caltagirone, GDF Suez e tanti altri piccoli-medi investitori.
Il gassificatore però non viene mai realizzato.
Giovanni Hermanin, già assessore regionale all’Ambiente e presidente Ama, è indagato nell’ inchiesta proprio rispetto alla vicenda di Albano. Dice Cerroni: "Viene dal mondo dei verdi ed è fondatore di Legambiente Lazio, senza di lui la Regione Lazio non avrebbe ancora gli impianti. Leggo in proposito stralci del suo interrogatorio in cui sostiene che il Comune era azionista al 66%."
Secondo Hermanin era il comune a dirgli di andare avanti e non certo Cerroni.
Sulla vicenda é appena stato pubblicato un interessantissimo articolo su Il Tempo, che trovate qui sotto assieme al link da cui scaricare il libro di Manlio Cerroni.
Da parte nostra, siamo sempre stati fermi nel sostenere la ragione di Cerroni e il marcio della Regione Lazio e del Comune di Roma, come da sempre sosteniamo che organizzazioni come Legambiente siano vere e proprie aziende di produzione di profitto che sfruttano l' ambientalismo per ingannare la povera gente.
