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MITO N°4: GLI INCENERITORI PRODUCONO FUMI CANCEROGENI

1) Gli incenritori sono impianti combustione ad alta temperatura, e questa combustione produce fumi pericolosi per la salute; 2) gli inceneritori producono fumi cancerogeni e sono responsabili dell' aumento di incidenza e mortalità per vari tumori. Ciò avviene a causa della diossina, del particolato, degli ossidi di azoto, e di metalli pesanti presenti in enormi quantità nei fumi che si disperdono in atmosfera. 3) Numerosi studi scientifici hanno dimostrato l' effetto carcinogenico degli inceneritori.

 

REALTA'

Iniziamo con una ammissione che risponde al punto 1): si, gli inceneritori producono nella combustione alcuni elementi che, di fatto, costituiscono un problema per la salute. La diossina é oggettivamente pericolosa, il particolato PMx é oggettivamente pericoloso per la salute (alle varie dimensioni di particolato é possibile con un buon grado di certezza attribuire la POSSIBILIT'A che questo causi un' infezione di diverso tipo), i metalli pesanti sono oggettivamente pericolosi se inalati.

Detto questo però, bisogna sfatare il mito che in sostanza si rivela un misto di malafede, approssimazione, confusione di argomenti, e disinformazione.

Iniziamo col dire che ogni sostanza é pericolosa dipendentemente dalla quantità in cui viene prodotta / inalata / ingerita. Dire che l' inceneritore produce diossina o un altro composto tossico non vuol dire niente ai fini della salute umana se non si specifica:

 

- quanto ne viene prodotto

- quanto ne viene rilasciato nei fumi

- quanto ne arriva nel centro abitato

- quanto ne arriva alla singola persona

 

 

E qui veniamo al punto 2)

Gli 'avversari' degli inceneritori in genere si limitano a dare numeri assoluti (come già spiegato nella pagina del Mito n° 3) privi di parametro di riferimento, in genere utilizzano una unità di misura bassa in modo che il numero assoluto risulti maggiore, e lo fanno per impressionare  condizionare. Ma se andiamo a controllare i dati reali e li rapportiamo a dei riferimenti noti, tutto cambia. Lo abbiamo già fatto nella pagina precedente per dimostrare che gli inceneritori non sono inquinanti, ora vogliamo rifare qualche numero per dimostare la non tossicità. Parliamo dei particolati (PMx) che sono gli elementi più sotto accusa per la tossicità degli inceneritori.

Finora ciò che é certo con un notevole margine di sicurezza é che le particelle tra PM7.5 e PM1 possono depositarsi nelle varie parti dell' apparato respiratorio. Le PM7.5 vengono catturate dalle mucose nasali, e non raggiungono la laringe. Le PM1 al contrario filtrano dritte nella respirazione fino agli alveoli polmonari. Ma l' effetto che queste hanno sul corpo non é dipendente dalla loro dimensione quanto dalla loro natura chimica. Chi in genere parla di studi di correlazione tra PMx e tumori dimentica di specificare che questi studi non riportano COME hanno ricondotto le morti alla presenza di PM10, e dimentica anche di specificare che gli studi sui PM10 non stabiliscono la natura delle stesse. Le concentrazioni e quantità prese in esame sono utilizzate come numero sterile senza discriminare quanto esse siano dovute a incenerimento, a traffico cittadino, o ad altre attività antropiche e industriali. I pochi studi che effettuano una analisi discriminante sulla fonte, in genere mostrano che i PMx emessi dagli inceneritori sono molto minori di quelli emessi da altre fonti più convenzionali). Per chiarezza, le PM10 sono prodotte dai seguenti (ma non solo) fenomeni: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto. Nel' immagine seguente, che già conosciamo, vi invitiamo a confrontare i valori di particolato (la colonna: PM) prodotto dall' inceneritore Ama di Roma (che non é certo uno dei migliori d' Italia) con le altre fonti.

 

Noterete che anche solo le emissioni residenziali (dovute in gran parte agli impianti di riscaldamento) producono particolato per circa 20 volte la quota prodotta dagli inceneritori. Lo stesso si può dire per tutti gli altri composti accusati di essere cancerogeni: gli IPA per esempio (idrocarburi policiclici aromatici) sono considerati tra i più pericolosi, e si trovano nei fumi degli inceneritori in minime tracce. Guardate quanti se ne trovano nelle emissioni residenziali: quasi 2000 volte di più!

E guardiamo i valori di particolato e di IPA prodotti dal traffico cittadino di Roma: il particolato PMx é quasi 150 volte maggiore di quello prodotto dagli inceneritori, e gli idrocarbuti policiclici sono circa 500 volte maggiori in quantità.

 

Tutto ciò é naturale e nessuno dovrebbe ma farsi venire il dubbio riguardo al fatto che gli inceneritori siano meno tossici del traffico cittadino e dei fumi di riscaldamento. Nel primo caso (gli inceneritori) abbiamo mega strutture specializzate che sono studiate per avere il massimo rendimento, e siccome un fumo molto 'sporco' (= ricco di sottoprodotti) indica un processo non ottimizzato, e quindi perdita di efficienza, é interesse di chi lo costruisce e gestisce garantire la minore presenza possibile di sottoprodotti della combustione. I secondi invece (traffico e riscaldamento domestico) sono fenomeni che hanno uno scopo completamente diverso: nel caso del traffico lo scopo della combustione é alimentare una trazione (che é indipendente dalla quantità di inquinanti, anzi, in passato la famosa 'benzina super' era molto inquinante ma molto più efficiente di quelle attuali) e nel caso del riscaldamento domestico lo scopo é solo quello di scaldare i tubi dell' acqua (riscaldamento che avviene indipendentemente dalla quantità e qualità di filtraggio posta a valle).

Inoltre gli inceneritori sputano sempre i loro fumi ad un' altezza molto superiore a quella abitativa o cittadina in genere, quindi i fumi non arriveranno mai diretamente e compattamente alla popolazione. Contando la distanza dalla città, l' altezza a cui escono, e la condensazione che avviene mentre si disperdono nell' aria, le già bassissime quantità di composti potenzialmente pericolosi vengono diluite ancora notevolmente, garantendo all' ambiente umano circostante il minimo impatto possibile, che si può effettivamente misurare a volte perfino in migliaia di volte minore di quello del semplice traffico.

 

E qui ci portiamo  finalmente al punto 3) 

Non esiste NESSUNO STUDIO SCIENTIFICO che abbia stabilito che le emissioni degli inceneritori abbiano mai causato maggiore insorgenza di tumori o aumento di mortalità per tumori. Non ne esiste uno. 

Quel che esiste é una serie di studi scientifici che analizzano l' incidenza di tumori e malformazioni nelle aree circostanti (in genere tra i 3 e i 15 km) utilizzando lo storico delle segnalazioni mediche e le testimonianze dirette. Questi studi occasionalmente mostrano che - rispetto a gruppi di controllo - alcune patologie si verificano in numero maggiore. Notano quindi un 'trend', ma questo trend non é MAI tradotto in relazione certa.

Nessuno di questi studi dichiara un nesso di causalità tra inceneritori, i loro fumi, e l' insorgenza delle malattie o l' aumento dei decessi. SE anche questa causalità effettivamente esistesse (cioè, se davvero gli inceneritori potessero provocare tumori), questa causalità non é presente nella letteratura scientifica pertanto nessun medico é autorizzato a usare riferimenti scientifici per sostenere la sua teoria.

 

Sono noti alcuni famosi studi, che vengono utilizzati sempre impropriamente per testimoniare il legame tra inceneritori e tumori, malformazioni, aborti, etc. Ma si tratta di cattive interpretazioni e, a volte, di menzogne vere e proprie.

Vi vogliamo mostrare un caso lampante che coinvolge 3 studi.

 

Ci rifacciamo ad un articolo pubblicato nel sito del movimento Valle Galeria, che da sempre fa gerra agli inceneritori e alle biomasse. L' articolo oltre alle personali interpretazioni ed opinioni offre stralci di una relazione del medico Salvatore Virzì, specialista di Chirurgia Generale alla clinica privata Villalba di Bologna, nonchè anestesista e rianimatore.

Leggiamo:

 

"Voglio ricordare che esistono diversi studi pubblicati a livello internazionale sui danni da esposizione degli inquinanti da inceneritori.  In particolare uno studio francese ha dimostrato un aumento di malformazioni  nei bambini nati da mamme residenti vicino a degli inceneritori con aumento di tumori nel sesso femminile del 4% .  Inoltre uno studio Italiano, finanziato dalla Comunità Europea  sulla popolazione di Forlì , dove esistono 2 impianti attivi uno per rifiuti ospedalieri ed uno per rifiuti solidi urbani, ha dimostrato un aumento di mortalità  dal 17 % fino  54%  per tumori  nel sesso femminile in persone esposte per  almeno 5 anni nell’area inquinata."

 

(continUa a PAG. 2)
 

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