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I rifiuti di Parma (e la differenziata di Pizzarotti)

 

 

Avremmo voluto intitolare questo articolo: "Parma, esempio da manuale del fallimento delle politiche ambientali fatte da giocolieri", ma sarebbe stato un titolo troppo lungo per il box della pagina 'Rifiuti'. Eppure sarebbe stato un titolo perfetto perchè Parma é davvero la dimostrazione del fatto che la differenziata sia una pratica immonda che viene portata avanti da incompetenti utilizzando imposizioni e falso buonismo, conditi da una eccessiva dose di ignoranza in materia di rifiuti.

 

Inquadriamo la situazione: Parma é un comune di circa 190.000 abitanti, e già da questo dovreste sapere che é praticamente impossibile far funzionare la differenziata. Lo abbiamo spiegato nel nostro speciale "La Raccolta Differenziata: perchè non funziona" e lo abbiamo ripetuto in tanti nostri articoli e interventi sul blog e sulla pagina Facebook.

 

A Parma nel 2012 entra sindaco il PERITO ELETTRONICO del M5S Pizzarotti. E anche qui, bisognava sapere cosa aspettarsi. Eredita una situazione rifiuti non delle migliori, Parma infatti non é nemmeno nominata nei precedenti rapporti Comuni Ricicloni fino al 2012, e quello del 2013 (quindi con i dati del 2012) le assegna un mediocre 48%. La politica di Pizzarotti prevede la partenza di una differenziata aggressiva, e il 22 agosto 2013 Pizzarotti tuona sulla sua pagina Facebook gioendo per la grande conquista: "A Parma, raccolta differenziata al 53,5%, circa il 5% in più in un anno. Nei primi sette mesi del 2013 in costante aumento i quantitativi dei rifiuti recuperati ed avviati al riciclo" e rimandando ad un LINK che in sostanza esplicita quanto da lui riassunto. 

 

La RD a Parma non é cosa nuova, se ne parlava già nel 2002 quando dovette partire il porta a porta per gli imballaggi di carta, scadenza poi rinviata. I Parmigiani si sono comunque dimostrati abbastanza favorevoli.

Il report Comuni Ricicloni del 2014, con dati del 2013, non comprende Parma in quanto non raggiunse il limite di legge del 60%; ma attenzione, a Parma aumenta la raccolta differenziata, secondo i dati divulgati, ma non sparisce di certo il problema rifiuti. Perfetta dimostrazione di come differenziare sia diverso da smaltire, a Parma si moltiplicano le discariche abusive... specialmente quelle di rifiuti cittadini!

Quando a Gennaio 2014 Pizzarotti annnuncia il superamento della soglia del 58% di RD, scoppia il caos per le lamentele dei cittadini che rinfacciano le politiche ambientali inefficienti e il proliferare di discariche abusive. Nasce un contenzioso con IREN, la stessa Iren che nel proprio sito vantava di aver portato la raccolta differenziata nella provincia di Parma al 63%. Sbraitando contro la scelta della Regione Emilia Romagna di mantenere aperti gli inceneritori di Hera (che tra l' altro bruciano una marea di rifiuti e producono una marea di energia elettrica e termica, di cui anche il comune usufruisce), Pizzarotti promette una task force di controllo.

E veniamo al 2015... perchè a gennaio, mentre Pizzarotti annuncia una fantomatica raccolta differenziata al 70% (per verificare dovremo aspettare il prossimo report di Legambiente), Parma é invasa addirittura dai topi! Non mancano le discariche abusive, e non mancano nemmeno bustoni di rifiuti acumulati in ogni quartiere della città, in particolare nel centro storico; e via in campo agenti di polizia per multare 'gli sporcaccioni', e via all' uso di telecamere di sorveglianza (una passione del M5S a quanto pare, visto che pure Fabio Fucci sindaco di Pomezia affronta l' emergenza rifiuti in questa maniera). I cittadini non ci stanno, le lamentele sono frequenti, ma inascoltate, l' unica risposta é l' offesa da parte dei papagalli del M5S nei confronti di chi si lamenta per il servizio scadente.

Sintomatico un commento di un cittadino ad un articolo sui rifiuti di Parma: "Sono mesi che denuncio su vari blog la situazione di degrado che si vive attualmente a Parma, causa una differenziata gestita in maniera demenziale da improvvisatori permeati di ideologia e distanti anni luce dalle reali necessità della popolazione.
Puntualmente vengo tempestato di insulti da parte di soggetti che nemmeno conoscono Parma ma si atteggiano a strenui difensori d'ufficio di una giunta di incapaci"

 

Due mesi dopo, a marzo, abbiamo un' altra chicca del sindaco: incenerire i rifiuti non serve a niente. Pizzarotti, che in campagna elettorale aveva dichiarato guerra all' inceneritore di Iren, e che invece appena eletto aveva dovuto fare dietro front, appare alla trasmissione Presa Diretta per promuovere la sua campagna verso la differenziata spinta. 

 

E arriviamo ai nostri giorni: Pizzarotti promette ad inizio maggio di avviare una nuova fascia di orario di esposizione dei rifiuti per venire incontro alle esigenze dei cittadini, dichiara che la situazione é "decisamente migliorata". Il tutto dovrebbe partire dal 18 maggio, e presto potremo vedere e valutare il risultato di questa mossa. 

Intanto, quasi a smentire il sindaco, i risultati dell' inchiesta della Gazzetta di Parma mostrano un malcontento diffuso e che la maggior parte dei parmigiani rimpiange i vecchi cassonetti. Il sondaggio condotto a partire dall' 11 maggio é una mazzata sulla testa di Pizzarotti, questi i risultati al momento in cui lo abbiamo consultato, alle 18:30 di oggi 12 maggio.

 

 

Per chiudere vi riportiamo uno scambio tra 2 utenti del sito della GdP, nei commenti al sondaggio:

 

 

andrea

 12 Maggio @ 16.17

Ma se mettessero i cassonetti come prima e poi fosse una societá privata a differenziare i rifiuti nel proprio stabilimento? Non sarebbe meglio? Meno caos per i cittadini.. meno rifiuti x le strade...

 

  • sabcarrera

    12 Maggio @ 19.45

    I costi?

     

  • Vercingetorige

    12 Maggio @ 18.11

    SI , SAREBBE IL SISTEMA MIGLIORE che garantirebbe una "differenziata" veramente ben fatta al 100 %, non una buffonata come quella di oggi in cui , se metto quattro ossi di braciola nel sacco della plastica , non mi dice niente nessuno e Folli lo calcola come "differenziato" . C' E' PERO' UN PROBLEMA : un sistema del genere , di differenziazione successiva alla raccolta , in stabilimento apposito con apposite attrezzature ed apposito personale , COSTA MOLTO CARO .

 

Noi lo diciamo da sempre, e siamo felici che la gente piano piano si stia svegliando.

 

 

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