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Tecnologie Ambientali
Il problema della 'Pausa' dal global warming
Successivamente al rilascio del rapporto dell' IPCC nel 2007, nel quale si assicurava che il riscaldamento globale era vivo, attivo, e causato dall' uomo, si é verificato un fatto anomalo: una certa parte della comunità scientifica e dei media ha iniziato a notare che questo aumento di temperature non sembrava affatto assecondare le previsioni dell' IPCC. Insomma un po' tutti si rendevano conto che nonostante l' IPCC avesse stimato nel corso degli anni un aumento di temperatura media globale tra i 2 e i 4°C, questo sembrava non accadere. Una analisi dei dati mostrava che questo rallentamento, chiamato dalla stampa scientifica 'hiatus' e dai media 'pausa', sembrava essere iniziato nel 1998. Il punto di massima di questa discussione si ebbe nel 2013, quando l' IPCC iniziò a cercare delle motivazioni a questo fenomeno, prima dunque ammettendolo implicitamente, e poi parlandone esplicitamente quando si iniziò a sostenere che ciò avveniva a causa di un progressivo raffreddamento di alcune zone degli oceani, particolarmente dell' Oceano Pacifico.
Fu dunque l' IPCC a sdoganare questo concetto di 'pausa' sostenendo implicitamente che il fenomeno dovesse prima o poi riprendere, e le temperature dovessero iniziare a risalire.
Alcuni grafici di analisi, per esempio i dati ufficiali MET, mostravano un inconfondibile ed innegabile stato di fermo delle temperature, uno dei grafici é riportato qui sotto.
Come prevedibile questo fenomeno di 'pausa' fu interpretato dai sostenitori della falsità della teoria del global warming (e del global warming antropogenico - 2 fenomeni con 2 comunità di scettici diverse, anche se spesso affini) in questa maniera: se in sostanza dal 1998 non c' era aumento sensibile di temperature, tutto il castello di presunto global warming veniva a cadere.
In questo senso la comunità 'scettica' ha prodotto diversi papers e diversi articoli, illustri nomi della scienza, dalla fisica alla climatologia, alla botanica, all' oceanologia, si sollevarono contro le politiche messe in atto basandosi sui report e i moniti dell' IPCC; sempre più scienziati e divulgatori si scagliavano contro la 'frode' del global warming; e non si trattava di scienziati di poco contro: tra di loro c' erano tanti illustri profesori e ricercatori, e perfino un premio nobel per la fisica. Molti di loro avevano già un passato contro l'IPCC in quanto sostenevano chel' IPCC avesse falsato e mal interpretato le conclusioni dei loro studi scientifici per sostenere la teoria del global warming.
Costretti dall' evidenza, gli scienziati dell' IPCC dovettero inserire questo fenomeno di 'pausa' all' interno del loro nuovo report nel 2013, e nel 2014 si spinsero fino ad ipotizzare che questa 'pausa' si sarebbe potuta protrarre perfino di altri 11 anni, e che le temperatura avrebbero potuto riprendere a salire intorno al 2025.
In tutto quindi si sarebbe trattato di una pausa di circa 30 anni, però gli scienziati ci assicuravano che ormai questa pausa era in fase 'terminale'.
Ribadiamo dunque ancora una volta: gli scienziati dell' IPCC hanno avvallato e cercato di spiegare, ufficializzandola, questa strana pausa.
Nel frattempo però stava già succedendo qualcosa: rendendosi conto che giustificare ed ammettere la pausa avrebbe dato sostegno alla tesi degli scettici, ci fu chi iniziò a rigirare le carte e ad asserire che questa pausa era una invenzione degli scettici stessi, i quali riuscirono ad influenzare gli scienziati dell' IPCC tramite i media che davano risalto a questo rallentamento. Articoli come quello di Chriss Mooney in questa maniera cercavano di convincere l' opinione che questa 'pausa' in realtà non esisteva affatto e che si trattava solo di un 'aumento non grave quanto preventivato dai modelli', ma era pur sempre un aumento. Questa tesi fu dunque poi presa in prestito da altri scienziati. Altri scienziati (per esempio il divulgatore scientifico noto come Dr.Karl su ACBScience) sostenevano che in realtà i valori medi attuali venivano ritenuti non manifesti di un riscaldamento perchè si utilizzava come anno di partenza per la presunta 'pausa' il 1998 che era stato particolarmente caldo a causa di El Ninho.
Finchè un bel giorno l' IPCC commissiona un nuovo studio rivolto a dimostrare che in realtà non c' era stata nessuna 'pausa'. Il risultato fu un vergognoso studio pubblicato il 5 giugno 2015 e divulgato dal NOAA e dalla Nasa tramite ScienceMag, intitolato "Possible artifacts of data biases in the recent global surface warming hiatus" il quale sosteneva che 'probabilmente' (si noti il tempo ipotetico) questa pausa poteva essere attribuita ad un errore di misurazione ed interpretazione dei dati da parte delle sonde. L' articolo giustificava le proprie conclusioni attraverso un riarrangiamento di temperature collezionate nel passato tramite delle boe marine di superficie, 'accusate' di essere troppo 'blande' nel rilevare gli aumenti di temperatura; vale la pena leggerne uno stralcio:
"This is particularly important, as much of the sea surface is now sampled by both observing systems, and surface-drifting and moored buoys have increased the overall global coverage by up to 15% (see supplemental material for details). These changes have resulted in a time-dependent bias in the global SST record, and various corrections have been developed to account for the bias (18). Recently, a new correction (13) was developed and applied in the Extended Reconstructed Sea Surface Temperature dataset version 4, which we use in our analysis. In essence, the bias correction involved calculating the average difference between collocated buoy and ship SSTs. The average difference globally was −0.12°C, a correction which is applied to the buoy SSTs at every grid cell in ERSST version 4"
Riassumiamo in italiano: é stata calcolata la differenza media tra le misurazioni delle boe e dei motori; questa media era di -0,12°C (le boe rilevavano 0.12°C in meno), e questa media é stata usata come correzione sulle temperature delle boe. Cioè siccome i dati delle boe mostravano temperature più miti, son stati modificati i numeri per farli allineare con i dati dei motori.
Non essendo la prima volta che la Nasa e il Noaa venivano scoperti a modificare i dati a propria convenienza, la comunità scientifica degli 'scettici' é insorta ed ha iniziato ad attaccare l' IPCC ed i suoi scienziati, portando allo scoperto tantissime altre magagne utilizzate per influenzare l' opinione, i media e la politica. Abbiamo riportato alcune di queste falsificazioni della Nasa, del Noaa e dell' IPCC in una pagina dedicata di questo report (punto 6.1 - le falsificazioni) alla quale vi rimandiamo.
Questa la storia della 'pausa', creata dagli scienziati allarmisti dell' IPCC, giustificata e studiata, salvo poi attribuirla agli 'scettici' ed infine negarla manipolando i numeri.