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Tecnologie Ambientali
Le Falsificazioni sul Global Warming
La teoria del Global Warming é sostenuta da una serie di dati che più volte sono stati mostrati essere 'ritoccati'. I principali autori di queste alterazioni sono gli stessi produttori dei dati, i due enti responsabili della catalogazione delle misure: la NASA e il NOAA. In alcune occasioni, per rispondere alle accuse, i responsabili delle alterazioni hanno ammesso che vi erano state delle modifiche, che hanno definito però 'riallineamenti' o 'procedure statistiche' condotte con lo scopo di 'rendere i dati più coerenti', di 'normalizzarli'; l' ultima accusa in ordine di tempo sembra essere quella lanciata da parte di alcuni senatori repubblicani americani, primo tra tutti Dana Rohrabacher.
Nel febbraio 2015 ha postato sul suo account twitter questo messaggio:
@caerbannog666 expect there to be congressional hearings into NASA altering weather station data to falsely indicate warming & sea rise
— Dana Rohrabacher (@DanaRohrabacher) February 20, 2015
Rohrabacher, repubblicano della California, é senior member del Comitato per la Scienza e la Tecnologia, una organizzazione che ha giurisdizione sia sulla NASA che su tutti gli altri enti che si occupano di misurazioni terrestri legate al clima.
Oltre a Rohrabacher, anche il senatore dell' Oklahoma Jim Inhofe (da sempre contrario alla teoria del Global Warming) aveva già promesso nel gennaio 2015 una indagine accurata contro la manipolazione dei dati climatici, manipolazione che riteneva essere stata messa in atto in modo che il governo potesse giustificare le politiche restrittive dell' EPA e le tassazioni sull' uso delle fonti fossili. Inhofe é uno dei più attivi sostenitori americani del movimento scientifico che sostiene che ormai non ci sia global warming da oltre 15 anni.
Un buon riassunto dello scandalo del febbraio 2015 é stato fatto su QUESTA pagina.
Ma prima di queste ultime accuse, c' é tutto un mondo di scandali e di rivelazioni negli anni passati che fanno trasparire manipolazioni dei dati da almeno 4 anni!
Tornando indietro nel tempo, Il sito Real Science accusa il NOAA di aver manipolato i dati nel dicembre 2014 per dipingere un eccessivo aumento delle temperature dell' artico.
Nel Giugno 2014 fu Natural News a pubblicare un articolo nel quale si accusava la NASA di aver modificato i dati climatici; la scoperta fu fatta lo stesso giorno dal sito di divulgazione scientifica Real Science che intitolava: "NOAA/NASA Dramatically Altered US Temperatures After The Year 2000" e riportava perfino i grafici dei dati grezzi e di quelli alterati.
La giustificazione, anche in quel caso, fu che i dati erano stati rielaborati per 'normalizzarli' e renderli 'più coerenti'; la manipolazione era stata fatta eliminando valori che, secondo il NOAA e la NASA, 'si discostavano troppo dal trend stabilto'. Si, avete capito bene: era stato stabilito un trend e i dati che non vi si allineavano erano stati alterati od eliminati!.
Andiamo al 2012: nel giugno di quell' anno viene pubblicato un resoconto secondo il quale il NOAA e la NASA hanno modificato le temperature di alcuni rilevamenti del passato per renderle più miti, in modo da far risaltare il riscaldamento in atto. In sostanza, rileva l' artcolo, i dati utilizzati nelle proiezioni del NCDC (National Climate Data Center) non rispecchiavano le registrazioni delle temperature presenti nei Monthly Weather Reviews and Climatological Data Summaries degli anni precedenti: ciò era segno evidente del fatto che le temperature fossero state alterate perchè era possibile andare a leggere quelle reali pubblicate durante il passare degli anni. L' articolo riporta anche un esempio, la temperatura media dell' Arizona nel febbraio del 1934, che all' epoca era stata registrata in 52°F, mentre nei cataloghi compilati dal NCDC in tempi recenti, a quel mese viene assegnata una temperatura media di 48.9°F.
Per noi europei che siamo abituati a ragionare in Celsius, il dato originale corrispondeva a 11.1°C, mentre quello 'revisionato' corrisponde a 9.3°C. Una differenza di 1.8°C!!
Torniamo ancora indietro: é il maggio del 2011 quando viene pubblicato un articolo che segnala tutti i vari errori di gestione dei dati di James Hansen della NASA. Hansen non é uno scienziato come gli altri, furono i suoi dati che ispirarono e sostennero il documentrario di Al Gore "An Inconvenient Truth". In questo articolo viene spiegato il meccanismo con il quale venivano aggiunti 0.3mm annui di 'aumento dei livelli marini' per generare allarmismo.
"The NASA-funded group claims glacial melt is removing weight that had been pressing down on land masses, which in turn is causing land mass to rise. This welcome news mitigates sea-level rise from melting glacial ice, meaning sea level will rise less than previously thought. However, it is very inconvenient for alarmist sea level predictions. Therefore, instead of reporting the amount by which sea level is rising in the real world, the Sea Level Research Group has begun adding 0.3 millimeters per year of fictitious sea level rise to “compensate” for rising land mass."
Hansen era già tristemente famoso per le sue 'sviste' nel 2007 e nel 2008; nel 2008 aveva affermato che il mese di Ottobre era stato il più caldo della storia, salvo poi, una volta smentito da altri scienziati, ritrattare dicendo che si era confuso. Nel 2007 Hansen dovette ammettere davanti al giornalista Steven MacIntyre di aver sempre sbagliato sostenendo che il 1998 fosse stato l' anno più caldo della storia moderna negli Stati Uniti, e che invece era il 1934.
Torniamo ancora indietro, proprio al 2007, perchè già allora il sito Geotimes ci informava che la NASA aveva commesso degli errori di valutazione delle temperature del XX secolo proprio riguardanti gli anni 1934, 1998 e 2005; MacIntyre, che si accorse dei dati sbagliati nel sito della NASA, mandò loro una email di segnalazione, e la NASA li corresse nel proprio sito affermando che comunque "questa rettifica non cambiava lo scenario". Inoltre la NASA non avvertì in nessun modo il pubblico che i dati erano stati corretti, e ciò causò un proliferare di grafici e di analisi sbagliate (che si possono trovare ancora adesso in circolazione) basate sui dati errati.
Appare evidente che in tutti questi anni più volte i dati sono stati riscritti, eliminati, alterati, con un solo scopo: dipingere una situazione allarmante che non esiste o che non é grave quanto ci vogliono far sembrare.
A questi articoli divulgativi, vogliamo aggiungere però anche due studi scientifici i quali dipingono un altro tipo di frode.
Il primo studio mostra come il modello utilizzato dall' IPCC contenga un errore fondamentale di gestione della radiazione solare incidente che causa un falsamento enorme dei risultati, assegnando circa 30W/m2 di radiazione in più del dovuto. Cosa significa questo? Significa che a causa di uan gestione incorretta dei dati ci é stato propinato un riscaldamento molto più consistente del reale.
Il secondo studio fa un esame dei dati relativi ai gauge di misurazione e alla loro collocazione, mostrando come il modo in cui sono stati gestiti abbia causato un 'eccesso positivo' di segnalazione nell' aumento dei livelli marini.
Questi due grossolani errori metodologici di gestione dei dati minano alla base la bontà di molti dati e rendono impossibile ricreare uno scenario attendibile sul quale condurre nuove analisi. In sostanza, a causa di questi errori, é stato causato un danno nei dati che non si può eliminare se non ignorando completamente i dati stessi provenienti da tali misurazioni.
Il 21 agosto 2015 riceviamo dalla stampa internazionale un' altra segnalazione di frode, spacciata per "sovrastima": scopriamo che le emissioni di CO2 cinesi - usate come spauracchio dai fanatici della decrescita e della lotta alle fonti fossili - sono state sovrastimate per almeno 10 anni da tutte le agenzie per il clima, tra le quali IPCC e Global Carbon Project. Una ricerca sui dati condotta da ben 20 istituti di ricerca cinesi ed internazionali ha stabilito che le emissioni cinesi dal 2000 al 2013 sono state 2.9 miliardi di tonnellate in meno di quanto precedentemente stimato, il 40% in meno di quanto raccomandato dall' Icc; nel 2013 le emissioni cinesi sono state il 14% in meno di quanto stimato dal 5° rapporto dell' IPCC.