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Le menzogne sull' acidificazione degli oceani e sullo

sbiancamento dei coralli

 

 

Uno dei mantra utilizzati per supportare la teoria del Global Warming é quello dello sbiancamento dei coralli negli oceani, basato su un altra presunta problematica ovviamente legata al GW: l' acidificazione degli oceani

La teoria é che il riscaldamento globale del pianeta sta causando un aumento di temperatura degli oceani, che nuocerebbe ai coralli; parallelamente, controbattendo agli 'scettici' i quali sostengono che gli oceani dissipano gran parte della CO2 in eccesso nell' aria, gli stessi catastrofisti sostengono che questo eccesso di CO2 inglobato negli oceani aumenta l' acidità degli oceani stessi accelerando ed aggravando la perdita di colorazione dei coralli.

Per citare CoralWatch:

 

 

"Many stressful environmental conditions can lead to bleaching, however, elevated water temperatures due to global warming have been found to be the major cause of the massive bleaching events observed in recent years."

 

La pagina Wikipedia italiana segue lo stesso filone, ma é leggermente più obiettiva citando anche tutte le altre possibili cause (o concause) e citando la naturalezza delle cause, pur asserendo che c' é un certo contributo causato dalle attività umane

 

"Lo sbiancamento dei coralli è un segno tangibile della reazione di questi a qualche forma di stress, soprattutto l'aumento della temperatura dell'acqua. Là dove maggiori sono stati gli effetti del riscaldamento globale Ã¨ stata riscontrata una maggiore incidenza dello sbiancamento, che può peraltro avere luogo in presenza di altri fattori: irraggiamento solare (radiazione fotosinteticamente attiva o esposizione a radiazione ultravioletta), cambiamenti nella composizione chimicadell'acqua (specialmente del grado di salinità) o della sua opacità, cambiamento di correnti (che, a causa dell'accumulo di sedimenti, finiscono per deviare l'acqua calda della laguna verso la barriera), malattie del corallo, oppure uno slittamento degli strati di silt. In generale le cause dello sbiancamento sono naturali, anche se non è del tutto esclusa l'azione dell'uomo, in particolare l'inquinamento."

 

La pagina Wikipedia inglese cita più di 10 cause per lo sbiancamento dei coralli, molte delle quali riconducibili allo stesso fattore: il global warming (siccità, aumento della salinità e della acidità dei mari, etc.), e scrive, alla sezione 'mutamenti chimici oceanici' che:

 

"Increasing ocean acidification due to rises in carbon dioxide levels exacerbates the bleaching effects of thermal stress."

 

 

Nella sezione sui maggiori eventi di sbiancamento, scrive che tra il 1979 e il 1990 ci sono stati circa 60 grandi eventi di questo genere; insomma tutto sembrerebbe evidenziare che il global warming sia responsabile di questi due fenomeni.

Nel 2005 l' IPCC evidenziava l' importanza di questo fenomeno di acidificazione degli oceani, e non é un caso che il 2005 sia l' anno a partire dal quale il numero di studio che trovavano segni di questa acidificazione sia aumentato a dismisura.... se vi prendete la briga di confrontare il numero di articoli pubblicati sull' argomento prima del 2005 e dopo, troverete un aumento di oltre il 400%. Se prendiamo per esempio la pagina Pubblications del già citato CoralWatch, noterete che citano solo 1 articolo precedente al 2005, 3 del 2006, 1 del 2008, 2 del 2009, 1 del 2010, e 1 del 2012.

E' un caso? Forse prima del 2005 nessuno si interessava dell' acidificazione oceanica e dei coralli? E' cosa nuova? Assolutamente no.

Prima del 2005 si possono annoverare vari studi interessanti sul tema, ricordiamo tra i vari: Kleypas et al (1999 Science), Langdon et al (2000 Global Biogeochem Cycles), e Marubini et al (2001 Marine Ecol Prog Ser). 

Lo studio di Kleypas et al "Geochemical Consequences of Increased Atmospheric Carbon Dioxide on Coral Reefs" Ã© considerato uno dei più importanti, datato 1999, pubblicato su ScienceMag; in esso si leggeva:

 

"By the middle of the next century, an increased concentration of carbon dioxide will decrease the aragonite saturation state in the tropics by 30 percent and biogenic aragonite precipitation by 14 to 30 percent"

 

Quel che é vero, é che c' era meno attenzione da parte degli 'scettici del GW' prima che esso diventasse un punto chiave utilizzato dai 'credenti'.

Tuttavia quando l' argomento dell' acidificazione fu analizzato seriamente si inziarono a levare le prime voci contrarie, e nel corso dei primi anni fino al 2010 vennero pubblicati i pareri di diversi esperti sul tema i quali si dichiararono contro le affermazioni fate dall' IPCC.

 

Uno dei più autorevoli scienziati contro la teoria dell' acidificazione degli oceani fu senz' altro Brice Bosnich, chimico inorganico prima allo University College di Londra e poi all' Università di Toronto. Un suo articolo critico fu pubblicato dalla blogger Joe Nova nel 2011, intitolato "La chimica del pH oeanico".

Prima ancora, nel 2010, il giornalista ambientalista Alan Caruba pubblicò un articolo molto importante perchè riassumeva in termini semplici ciò che la chimica dice tecnicamente: con l' aumento della temperatura gli oceani diventano meno acidi, non di più, perchè l' aumento di temperatura favorisce il rilascio, non l' accumulo, di CO2. 

Un articolo più dettagliato dal punto di vista scientifico fu pubblicato nel 2012 sul sito Carbon Sense, col titolo di: "Lo spauracchio dell' oceano acido" (The Acid Ocean Bogeyman) e rimane a tutt' oggi uno dei più importanti e di facile comprensione anche ai non addetti ai lavori, l' articolo fu anche analizzato e riassunto in maniera ancora più semplice sul blog Principia Scientific International dove leggiamo:

 

  • Either the oceans are getting warmer and the CO2 concentration in seawater is decreasing, which means that ocean acidification from man-made CO2 from the atmosphere is nonsense.

  • Or the oceans are getting cooler and the man-made CO2 from the atmosphere is dissolving in those cooler oceans and causing – insignificant – ocean acidification, which means that warming oceans and the associated sea level rises are nonsense.

 

 

Ad ogni chimico che si rispetti, tuttavia, tutti questi articoli non dovrebbero nemmeno servire, e viene davvero difficile poter comprendere come sedicenti esperti continuino a propagandare contemporaneamente due proclami che tra loro cozzano.

Va chiarito una volta per tutte: se la temperatura media degli oceani aumenta, la solubilità della CO2 diminuisce, gli oceani trattengono meno CO2, diventando meno acidi, e riducendo il fenomeno dello sbiancamento corallino.

 

Se non volete credere a me (che sono comunque un chimico) potrete forse credere a chimici con un curriculum miglior del mio. Dallo studio: "Parameters affecting the solubility of carbon dioxide in seawater at the conditions encountered in MSF desalination plants" del 2008 (Chris Somerfield, David Mee, Khalid Al-Anezi and Nidal Hilal) citiamo:

 

"From the data obtained it was shown that as the system temperature increased the CO2 gas solubility in different aqueous solutions tested decreased. The reduction in the CO2 gas solubility was noticed at temperature between 25 and 60°C but this phenomenon was less evident at 80 and 90°C. When measuring the solubility of CO2 in different aqueous solution it was found that the presence of different salts in the solutions would reduce the CO2 gas solubility in the solutions. This trend was very evident at 1 bar and temperatures between 25 and 60°C but this effect was less noticeable at higher temperatures 80–90°C. However, at system pressure of 2 bar it was noticed that the presence of different salts in the solutions would reduce the CO2 gas solubility in the aqueous solutions at the different temperatures 25–90°C"

 

In alternativa, vi basterà prendere un qualisasi libro di chimica e controllare voi stessi, o dare uno sguardo al Grafico di Solubilità della CO2 in Acqua in relazione alla Temperatura:

 

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