top of page

Il concetto di Concentrazione media di CO2

Nella pagina 00 di questo speciale abbiamo spiegato che la composizione dell' atmosfera é molto complessa, e la sua variabilità dipende da vari fattori quali umidità, temperatura, altitudine, latitudine, longitudine e altro ancora... va da se quindi che parlare di 'concentrazione media di CO2' a livello globale ha poco senso, così come ha poco senso parlare di 'temperatura media globale', concetto di cui parleremo più avanti. E' tra l' altro molto difficile trovare qualche documento che spieghi esaurientemente e chiaramente come avviene il calcolo o la rilevazione di questa fantomatica concentrazione media globale...

 

Noi stessi, non essendo esperti della materia, siamo dovuti ricorrere ad un sotterfugio poco edificante ma molto pratico: sotto falso nome abbiamo inviato una richiesta al sito Scienza Per Tutti, alla sezione "chiedi ad un esperto". Ci ha risposto in maniera cortesissima e celere la dott.ssa Martina Buiat, meteorologa dell' Università di Ferrara. Vi riportiamo qui la sua risposta:

 

"Il Global Greenhouse Gas Reference Network  misura la distribuzione dei tre principali fattori del cambiamento climatico - anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) – e di uno dei principali indicatori di inquinamento atmosferico – il monossido di carbonio (CO). Tale network fa parte dell’Earth System Research Laboratory (ESRL) del National Oceanic and Atmospheric Administration, con sede a Boulder, in Colorado. Le misurazioni sono effettuate da 4 laboratori base e 8 torri, e sono supportate da campioni d’aria raccolti da volontari in più di 50 siti, e campioni raccolti da piccoli velivoli per la maggior parte in Nord America."

 

Questa sembrerebbe quindi essere la fonte principale su cui ci si basa per 'divulgare' i valori di CO2. Vi invitiamo a leggere tutta la risposta della dottoressa Buiat nel link fornitovi, per noi é sufficiente questo passaggio citato perchè ha risvegliato in noi alcune osservazioni e alcuni sospetti che abbiamo voluto verificare.

 

Vi riportiamo qui una cartina.

 

 

Questa é la mappa in tempo reale dei punti di prelievo dei gas serra utilizzati per calcolare divulgare le concentrazioni medie che ogni tanto ci sparano.

Tale mappa é presa direttamente dalla pagina dell' ESRL a cui fa riferimento la dott.ssa Buiat, e rappresenta quindi la situazione reale di riferimento per cercare di capire l' attendibilità dei dati di concentrazione di CO2.

 

La legenda spiega cosa siano concretamente i vari punti di prelievo.... vi invito a osservare che la stragrande maggioranza in tutto il mondo, i puntini rossi, sono delle surface flasks. Di cosa si tratta?

Il termine indica punti di prelievo posti sulla superficie terrestre (generalmente ad altezza d' uomo) che prelevano a tempi regolari un campione d' aria aspirandolo, ed effettuano un' analisi che viene registrata. Come viene trattato il dato? Il valore di inquinante raccolto sulla superficie é ovviamente notevolmente più alto di quelli che ci vengono dati ogni tanto... per esempio ci viene detto che attualmente il valore di CO2 in atmosfera é di poco più di 400ppm, ma i valori di CO2 a livello del suolo possono variare enormemente da 800ppm fino anche a vari punti percentuali in prossimità di particolari scarichi. 

I numeri registrati al suolo quindi devono essere sottoposti quanto meno a media aritmetica con valori di quota, quando possibile, oppure il valore viene ricalcolato applicando dei modelli di calcolo (chiamati simulazioni); in sostanza un programma, in base ad alcune impostazioni, decide che "se a terra abbiamo X ppm, alla quota di 1000 metri - ad esempio - il valore sarà Y ppm". 

 

Vi invitiamo inoltre a controllare le icone degli aeroplani, questi sono i punti in cui vengono fatte le misurazioni in quota. In quasi tutto il mondo meno che in alcune stazioni degli Stati Uniti, le uniche misurazioni attive sono condotte al suolo, ed il valore é rielaborato matematicamente.

Questo metodo, lo capirete anche voi, ci da valori solo teorici, ed é fortemente viziato sia dalla incredibile variabilità del dato originale (la misurazione di superficie) sia dalle premesse del calcolo applicato.

 

Quanto dobbiamo fidarci dunque dei valori che ci vengono propinati? E sopratutto: che importanza e che significato dobbiamo dare a questi valori?

 

Ci viene fatto credere che 400 ppm medi di CO2 nell' atmosfera terrestre siano un valore da temere, da cercare di mitigare, ma senza offrire una spiegazione realmente valida.... non siamo forse capaci di lavorare tranquillamente in un ufficio chiudo, dove spesso la concentrazione di CO2 supera anche di molto i 1000 ppm?

 

 

bottom of page