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Tecnologie Ambientali
Energia solare: un debito statale
Penso sia innegabile che chiunque decida di inserire il solare nel proprio sistema domestico (ma non solo) lo faccia in virtù dei tantissimi incentivi che lo stato offre tramite il GSE (Gestore Servizi Energetici), incentivi che durano da svariati anni, e che ogni anno migliorano per disponibilità, qualità, modi e tempi di erogazione, e che si palesano in sconti, rimborsi e, per la prima volta dal 2012, anche in un assegno cash direttamente in conto corrente dell' utilizzatore che si sia visto approvato il progetto di installazione.
Si tende a considerare che questi incentivi siano un bene, ma le cose stanno proprio così? Intanto é bene far presente che questi incentivi vengono dalle casse statali, alle quali dall' installazione degli impianti per il solare non ritorna nulla. Il quinto conto energia, varato con il DM 5 Luglio 2012, ha determinato, su indicazione del GSE, il raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi pari a 6 miliardi di euro. Si tratta di un investimento a vuoto dello stato di circa 50 milioni di euro l' anno.
Le tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia sono riconosciute alle seguenti tipologie tecnologiche:
- impianti fotovoltaici, suddivisi per tipologie installative (art.7 DM 5 luglio 2012);
- impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (art.8);
- impianti fotovoltaici a concentrazione (art.9);
Se a questo conto energia aggiungiamo tutti i precedenti incentivi, e i nuovi del 2013, le somme in gioco sono enormi e, a mio avviso, ingiustificate.
Per quanto la tecnologia dei pannelli solari abbia fatto passi da gigante negli ultimi 5 anni, e per quanto il solare stia trovando sempre maggior spazio, non mancano i casi in cui questo si é dimostrato fallimentare per alto costo e per bassa resa.
Il passaggio al solare, o la sua integrazione con altre fonti, in genere é una questione 'etica' più che economica, e se é vero che i prezzi degli impianti, grazie agli incentivi di installazione, stanno fortemente diminuendo, ogni teorico guadagno (o meglio, dovremmo parlare di 'minor spesa') ad essi legato é viziato da 2 fattori:
- si risparmia grazie a un incentivo che é un debito dello stato
- si risparmia su qualcosa che effettivamente ha resa bassissima e dubbia utilità
Questo secondo fattore sarà argomento di un articolo dedicato, mentre qui ci limitiamo al primo. Mi riferisco in particolare a due luoghi comuni dei sostenitori del solare. Il primo é il fatto che da qualche anno il solare costi meno del nucleare, il secondo é che, stando ad un report scientifico dell' inizio del 2013 (ripreso da ANSA il 13 aprile), finalmente il solare produrrebbe più energia di quanta ne richiede.
Il primo luogo comune, completamente sbagliato, nasce con il famoso (e famigerato) Rapporto Blackburn, il quale calcolava con una formula sbagliata (perchè includeva le quote di ammortamento fornite dal governo USA ) in base alla quale il costo di produzione é di risulta pari a 15,9 c$/kWh. Il costo reale, senza incentivo, si attesta invece intorno ai 63 c$/kWh.
La situazione dei finanziamenti in Italia é diversa da quella USA, ma é interessante notare come questo rapporto Blackburn, con i suoi errori, fu applicato un po' dappertutto e utilizzato anche in Italia per far credere che il solare sia diventato più conveniente.
Il secondo luogo comune é relativo a una notizia presentata con questo titolo:
“Solare produce piu' di quanto consuma”
- Bilancio positivo tra produzione e uso per costruire pannelli -
(Ansa, 13 aprile 2013)
Bene anche stessero davvero così le cose, una persona normale dovrebbe chiedersi: “Ma allora, fino ad oggi, si stava in passivo??”. Da cui, ovviamente: “Perchè finanziare e promuovere una tecnologia in passivo?”.
Ma le cose non stanno nemmeno come riassume il titolo.
L' articolo infatti afferma che:
“Se cinque anni fa l'energia necessaria per costruire e mettere in funzione i pannelli era superiore al 75% rispetto a quella prodotta sfruttando il sole, secondo i ricercatori ora esiste una buona probabilità - superiore al 50% - che il fotovoltaico sia passato, nel 2012, a produrre piu' di quel che consuma.”
Quindi due considerazioni: 1) intanto a quanto pare la cosa non é nemmeno certa (una buona probabilità) 2) finora lo stato ha incentivato una soluzione di passività energetica.
Insomma per far diventare conveniente quel che non lo era, lo stato ha finanziato con l’ immensa cifra di 6 miliardi di euro l’ installazione degli impianti fotovoltaici, un importo pari ad un quarto circa del gettito dell’ IMU, dato che va moltiplicato per gli anni in cui il contributo è stato erogato. Ad avvantaggiarsi di questi finanziamenti e di questa promozione selvaggia del solare ovviamente sono state le dite produttrici e gli installatori di piccoli e medi impianti.
Ci troviamo di fronte al' ennesimo caso di business antieconomico, inutile (come vedremo nell' articolo: “L' inutilità teoria del solare”) e dannoso per lo stato, il quale continua ad evirarsi economicamente in nome del “Green”.
vedi anche:
- La tragedia rinnovabile della Germania
- Fotovoltaico in Italia nel 2012
Links:
Solare produce più di quanto consuma
Osservazioni sul rapporto Blackburn