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Tecnologie Ambientali
Curiosità dal Rapporto Ricicloni 2014
Avevo promesso una analisi del rapporto Ricicloni 2014, ma voglio rimandare l' analisi dei numeri per portare all' attenzione di tutti alcune curiosità che vi ho trovato e che mi hanno lasciato non poco basito.
Dopo tutta una lunghissima sezione informativa sui vari consorzi, farcita da pubblicità di ogni genere, arriviamo a una parte del report in cui vengono presentati dei presunti esempi di eccellenza. Fermiamoci qui e notiamo alcune cose.
La sfacciataggine di Legambiente sta ormai raggiungendo livelli da panico tanto che l’ associazione ha ormai ben capito che la maggior parte delle persone che segue i suoi report è pronta a credere di tutto e considerare come positivo tutto ciò che viene pubblicizzato in questi documenti. E’ il caso di una allucinante pubblicità di SOGENUS, una azienda marchigiana che si presenta con lo slogan di “Più valore all’ ambiente” e fa fregio della dicitura “Gestione Ambientale Verificata”. Ecco il suo manifesto:
Quando l’ ho visto non potevo credere ai miei occhi: DISCARICA CONTROLLATA.
Dal 1989 la SOGENUS Spa gestisce la discarica comunale sita nel Comune di Maiolati Spontini (AN) con un'estensione globale di circa 40 ettari. I rifiuti sono smaltiti secondo precisi criteri di legge, nel rispetto e nella tutela dell'ambiente attuando approfonditi monitoraggi ambientali nel rispetto della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Dopo una vita fatta a condurre le battaglie alle discariche, Legambiente pubblicizza all’ interno dei suoi report una azienda che gestisce una discarica da 40 ettari “nel rispetto blah blah blah tutela del blah blah blah approfonditi monitoraggi blah blah blah”. Quando ad avere l’ AIA e a garantire il rispetto delle norme di legge sono le discariche di non affiliati a Legambiente parte la contestazione, qui come mai no?
Ma andiamo oltre, perché Legambiente è capace pure di presentarci come sistema di eccellenza un procedimento a dir poco ambiguo (il termine giusto è un altro ma per non incorrere in denunce voglio essere gentile) messo in atto da un comune delle Marche.
Si tratta di Serra de’ Conti, che con 3735 abitanti vanta una RD dichiarata del 78%.
Leggiamo cosa scrive lo specchietto:
Nella parte variabile [del tributo sui rifiuti], rientra il costo del secco residuo dalle raccolte differenziate. A ogni utenza viene attribuito il numero degli svuotamenti del bidone grigio dotato di apposito chip. Il mezzo di raccolta passa una volta alla settimana; se il bidone
grigio non è completamente pieno non viene esposto e il mezzo passa oltre. Il sistema è un incentivo per ridurre la frazione secca residua. Ma è chiaro che la tentazione di buttare altrove i propri rifiuti diventa alta. Per frenare questo tipo di comportamento, vengono valutati i numeri degli svuotamenti; se un’utenza ne ha troppo pochi è chiaro che c’è qualcuno che fa il furbo e, dunque, vengono attribuiti di default alcuni svuotamenti (grassetto mio).
Capito?? Se voi vi assentate per qualche mese, o cambiate le vostre abitudini e conseguentemente la vostra produzione di rifiuto domestico, o se invece davvero seguendo le varie indicazioni e propriamente sensibilizzati producete meno rifiuti ed effettuate pochi svuotamenti, VE NE VENGONO AGGIUNTI!! E quanti? Non è dato sapere!
Forse il comune utilizza questo sistema, spacciandolo come disincentivazione alla trasgressione, per garantirsi un incasso minimo?!
Un’ altro esempio di ‘eccellenza’ è costituito da Palena, in provincia di Chieti, un paese di 1410 anime che nel 2013 si è dotato di differenziata porta a porta. Il risultato: nel 1° anno una percentuale altissima: quasi 89%. Palena ha calcolato un risparmio teorico sullo smaltimento in discarica di 44.000 euro.
C’ è un problema però, leggiamo come viene presentata la cosa:
Nel 2013, finalmente è stata avviata la raccolta differenziata porta a porta in modo regolare e, voilà, spariti i cassonetti stradali, i cittadini hanno trasformato il piccolo comune di montagna in comune riciclone: quasi 89%!
Non ci viene detto che la raccolta differenziata, quella stradale, c’ era a Palena da svariati anni, e al 2012 aveva un risultato del 36% circa. Guardiamo questa tabella proveniente dal sito del comune:
La colonna totale rifiuti è rivelatrice: l’ aumento della raccolta differenziata non è dovuta all’ efficienza della raccolta porta a porta, ma alla riduzione della produzione di rifiuti.
Pensateci: la raccolta differenziata, indipendentemente da come avviene, è solo un metodo di raccolta.
Se un paese produce 100kg di rifiuti, e con la stradale abbiamo 30kg differenziati e 70 indifferenziati, attivando la porta a porta possiamo differenziare meglio e avere frazioni meno sporche, possiamo quindi avere magari 70% differenziato e 30% indifferenziato… possiamo ridure la quota che va a smaltimento e aumentare la quantità che va a recupero, ma NON possiamo in nessun modo ridurre la PRODUZIONE di rifiuti. Saranno sempre e comunque 100kg!
Legambiente ci lascia sempre a bocca aperta quando produce un nuovo Report.